Ruby Rubacuori: “Noemi ha fatto sesso col Premier e al Bunga Bunga eravamo tutte nude”

BUNGA BUNGA – Nuovo ribaltone nell’inchiesta per prostituzione minorile che vede coinvolto il nostro Premier Silvio Berlusconi. Dai verbali parzialmente pubblicati dal quotidiano Repubblica emergerebbero sconcertanti rivelazioni circa le notti a suon di Bunga Bunga trascorse ad Arcore. “Al Bunga bunga eravamo tutte nudedichiara l’ormai arcinota Ruby Rubacuori e ancora “So che con Noemi ha fatto sesso” (riferendosi al Papi patron dei festini) e infine, come stoccata finale “Quand’ero in Questura aveva paura“.

Questi alcuni degli stralci migliori contenuti nei fascicoli della procura di Milano. Le carte, risalenti agli interrogatori svoltisi in data 2, 6, 22 luglio e 3 agosto dipingono un quadro perversamente raccapricciante. Ma cominciamo con ordine, ovvero dal primo incontro col Premier: “Il primo incontro con Berlusconi c’è stato il 14 febbraio. Sono stata portata ad Arcore presso una lussuosa villa denominata Villa San Martino, sita nell’omonima via, e ho in quel momento appreso che il proprietario ne era il presidente Berlusconi”. La ragazza viene dunque invitata a unirsi al Bunga Bunga, come testimonia lei stessa: “Il presidente mi condusse nel suo ufficio lasciandomi intendere che la mia vita sarebbe cambiata completamente se io avessi accettato di partecipare al bunga bunga insieme alle altre ragazze”.

E qui arriva il primo colpo fatale: “Anche se non ha mai esplicitamente parlato di rapporti sessuali non era per me difficile intuire che mi proponeva di fare sesso con lui: io ho detto di no che volevo tornare a casa. Lui mi ha risposto che comunque era già pronto un regalo per me contenuto in un pacchettino contenente una dicitura: Per Ruby“. All’interno di suddetto pacchetto c’erano 46 mila euro in banconote da 500. Un bel colpo per una ragazza senza un soldo in tasca!

Alla serata, prosegue Ruby, c’erano circa 30 ragazze. E gli uomini? Non mancavano certo all’appuntamento Berlusconi ed Emilio Fede. “Quella sera Berlusconi mi invitò a chiamarlo ‘papi’, ma io lo chiamai Silvio” incalza la giovane marocchina.

E mentre fervono i preparativi per il secondo incontro avvenuto poi nel marzo del 2010, ecco cosa succede: “Nel periodo precedente, Berlusconi continuava a mandarmi i soldi attraverso il suo autista Angelo. La somma complessiva ricevuta tra febbraio e maggio 2010 è stata di circa 187 mila euro oltre ai regali“.

Arriviamo al secondo, sconvolgente meeting: “Presso la sua abitazione erano presenti numerose ragazze alcune intente a fumare in giardino, altre sparse per la casa. Ricordo che erano presenti (omissis) Nicole Minetti, Barbara Faggioli (omissis, … omissis… omissis) Marystel, ragazza di colore che ha partecipato alla Pupa e il Secchione“.

Finalmente sopraggiunge, dopo cena, l’angolo del Bunga Bunga, dal quale però la ragazza prende le distanze: “Io ero tranquilla in quanto Lele Mora aveva garantito la mia estraneità a qualsiasi attenzione sessuale. Nel bunga bunga tutte le ragazze erano nude ed ebbi la sensazione che vi fosse un effetto emulativo tra di loro per farsi notare da Berlusconi con atti sessuali sempre più spinti”.

L’interrogata dunque nega di aver concesso le sue giovani grazie al Premier o a chicchessia: “guardavo e giusto per darmi un atteggiamento, ogni tanto servivo il presidente e gli ho portato del Sanbitter“. In seguito la fanciulla aggiunge che molti presenti hanno scattato foto della villa di Arcore e che qualche papi girls avrebbe mostrato segni di cocente invidia nei confronti del trattamento speciale riservato a Nicole Minetti.

Ed ecco che, per la prima volta, Ruby coinvolge anche la ‘candida’ Noemi Letizia: “Mi chiese quanti anni avevo e le risposi di averne 24. Allora lei, scherzando, mi disse che tanto la preferita di Silvio, riferendosi al premier, era lei. Da altre ragazze che partecipavano alle feste del presidente ho saputo che tra Noemi e Berlusconi c’era stata una relazione intima di natura sessuale. Non posso riferire con esattezza chi me l’ha detto perché era una voce che circolava con grande insistenza tra tutte le ragazze“.

E della telefonata incriminata che la fece rilasciare dalla questura la notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi? La giovane conferma le accuse dei magistrati milanesi: Silvio Berlusconi intervenne affinché non raccontasse le attività di prostituzione che si svolgevano ad Arcore. Il presidente del Consiglio dunque agì spinto dalla paura per le possibili rivelazioni della sprovveduta ragazzina.

Il premier non sapeva che era minorenne, ma aveva creduto alla versione della ragazza maggiorenne ed egiziana” confida Ruby, avvalorando la tesi accampata dalla controparte secondo cui la notizia che lei all’epoca dei fatti fosse minorenne, aveva fatto cadere tutti dalle nuvole.

Scherzando mi disse che nonostante gli avessi detto che ero egiziana e maggiorenne lui mi voleva bene lo stesso. Dopo questa occasione ho solo risentito telefonicamente Berlusconi ma non l’ho più visto. Il presidente mi disse che mi avrebbe potuto rivedere solo una volta che avessi compiuto la maggiore età e che disponessi di documenti di identità essendo lo stesso sovraesposto ad attacchi mediatici“.

Infine, giusto per arricchire un piatto già estremamente ricco di fattori shockanti, l’ulima chicca. Pare che oltre a bonifici, gioielli e appartamenti di quel dell’Olgettina a prezzi scontatissimi, le ragazze dell’harem privato del Presidente del Consiglio ricevessero anche auto, in prevalenza mini e smart (alla faccia di chi deve fare i salti mortali per pagarsi una rata per l’acquisto della propria vettura o l’assicurazione). Il tutto pagato a tre concessionarie milanesi dal fido cassiere del Premier, Giuseppe Spinelli.

Signore e signori, il Bunga Bunga è servito!

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