Il Bunga Bunga diventa un film dal titolo: “La caduta dell’Impero”

BUNGA BUNGA – Prima o poi c’era da aspettarselo. Presto in arrivo sui nostri schermi il film dedicato allo scandalo Bunga Bunga. Titolo provvisorio: “La caduta dell’Impero“. E alla regia? Nientemeno che Roberta Torre, che nel suo carnet vanta successi come Tano da morire.

Intervistata sulle pagine dell‘Espresso, la Torre si dice pronta a girare un film dedicato a Patrizia D’ Addario strumentalizzata, offesa, usata: un peccato perché possiede una sua dignità” e le ragazze del ben noto Papi.

Girerò la storia di Patrizia D’Addario e di tutte le bellezze incatenate da un’illusione, sarà un musical sull’era del bunga bunga, una favola lieve che attraverserà sentieri grevi, un apologo su un universo parcellizzato” afferma convintissima la regista che aggiunge:

desideravo raccontare, con tocco chapliniano, un Paese in cui la fantasia supera costantemente la realtà. Per riuscire nell’impresa però, l’unica possibilità era esplorare il grottesco senza cadere nell’inganno della cronaca politica. Immaginare un’opera buffa tra le alcove, l’istantanea cantata di un’allegra dissoluzione“.

Davvero parole molto attuali. E sempre sulla D’Addario osserva acutamente:

è il simbolo del motto flaianeo, della situazione seria ma non grave, del letto in piazza sul quale milioni di persone vogliono sdraiarsi per saperne di più. L’ho incontrata a Napoli. Abbiamo parlato. Mi ha offerto suggerimenti, anche involontari. Come tutte le donne di Berlusconi , anche D’Addario è un personaggio tragico“.

Roberta Torre però ci tiene a sottolineare che Patrizia non parteciperà al suo film, anche se la storia verrà narrata dal suo punto di vista.

A me interessa dipingere una satira che non risparmi nessuno degli attori del ventennio berlusconiano. Non farò nomi, perché tanto i personaggi saranno molto riconoscibili. Ci saranno Leporello, la maîtresse hygiéniste, il ragionier Spinelli e naturalmente il premier“”.

Insomma ci sono tutte le premesse per una sorta di Satyricon felliniano in musical, dove, il ruolo del protagonista, potrebbe andare all’attore americano Joe Pesci (che di mascalzoni cinematografici se ne intende, avendo interpretato il gangster nel capolavoro di Martin Scorsese:  Quei bravi ragazzi).

Per il ruolo di Berlusconi sarei felice di scritturare Joe Pesci. Un Berlusconi perfetto. Piccolo, espressivo, capace di sottili vendette, interessato alla rappresentazione teatrale dell’amplesso, più che al sesso in quanto tale“.

Con le idee così chiare quasi ci chiediamo perché “La caduta dell’Impero” non sia già qui, pronto e urticante.

Ad ennesima prova della sua decisione nel voler portare avanti il progetto, la Torre descrive la prima scena.

La macchina inquadra una mano intenta a ordinare maniacalmente una casa per le bambole. Stanze curate, vestiti di pregio, bagni con le maniglie d’oro. A ogni miniatura, corrisponde una ragazza. Silvio dialoga, le rassicura, a volte le delude: “Mi dispiace cara, cerca di capire, stasera non posso portarti con me”.

Noi siamo ansiosissimi di vederlo!!

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