Bob Dylan: 70 anni ma “forever young” – Video

BOB DYLAN – Nell’anno di grazia 1941, esattamente il 24 maggio, viene alla luce Robert Allen Zimmerman, figlio di una coppia di emigrati ucraini fuggiti dai progrom antisemiti in Ucraina e meglio conosciuto come Bob Dylan che oggi, sì proprio oggi, spegne 70 candeline.

Cinquant’anni di carriera per dar voce alle proteste, ai sogni, speranze, delusioni di generazioni di ragazzi che sono cresciuti con lui e altri che continuamente si accostano alla sua musica rimanendo colpiti dalla bellezza delle sue liriche e dalla poesia dei suoi versi.

Le sua canzoni hanno influenzato letteratura, cultura popolare e, spesso, si sono fatte simbolo di un sentimento di protesta e della riscoperta dell’identità di un popolo che ha cantato i suoi inni a squarciagola durante le marce e che adesso le studia  a scuola .

Se mi posso permettere un breve excursus ho “incontrato” Bob Dylan, seppur apprezzandolo pienamente in seguito, quando una illuminata insegnante di lettere ci fece studiare il testo di Blowin’ in the wind come “poesia” da imparare a memoria tra quelle che non potevano mancare nel registro.

Di Bob Dylan, come di gran parte delle grandi icone, si può dire tutto e il contrario di tutto. In questi giorni girano indiscrezioni sul suo passato di uso di stupefacenti come l’eroina e il menesterllo di Duluth è stato criticato per non aver preso posizione contro le autorità cinesi durante i suoi ultimi concerti in territorio asiatico.

Burbero, intrattabile, spesso in conflitto coi giornalisti, Dylan (nome preso dal celebre poeta Dylan Thomas) ci ha regalato perle come Like e Rolling Stone, The Times They are a Changin’, All Along The Watchtower, la celeberrima Knockin’ On Heaven’s Door… Tutte canzoni ancora ascoltate e attualissime, perché capaci di trascendere lo spirito dei tempi come le opere veramente grandi e dalle quali ognuno può trarre uno spunto, una riflessione, un sentimento.

La sua immagine è quella di un uomo che ha lasciato il segno e che ha anche avuto la fortuna e lo spirito di “esserci” quando c’era bisogno di lui, forse in un’epoca ormai perduta in cui si credeva che con una canzone sulle labbra e una chitarra in mano si potesse cambiare il mondo.

Cosa si può augurare  ancora a Bob Dylan, forse solo “may you stay forever young” come la sua omonima canzone.

Qui sotto uno”scivolone di Dylan” diventato, nel 2004, testimonial di Victoria’s Secret, nota marca di lingerie made in Usa.

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