Michele Misseri a Matrix: sono stato io a uccidere Sarah Scazzi, il VIDEO

MATRIX – Il delitto di Avetrana ha tenuto incollato allo schermo gran parte del popolo italiano. Ieri sera il teatrino mediatico che da mesi si sta svolgendo intorno all’omicidio della piccola Sarah Scazzi ha raggiunto il suo apice. Matrix ha dedicato un’intera puntata alla scarcerazione di Michele Misseri, lo zio di Sarah che più volte si è dichiarato colpevole dell’omicidio della nipotina, salvo poi ritrattare, cambiare versione, indicare altri colpevoli e poi, nuovamente, auto-candidarsi come unico vero colpevole (Misseri ha cercato di scagionare la figlia Sabrina con una lettera).

Lo zio di Sarah si è fatto intervistare in casa propria, poco dopo la scarcerazione, piangendo davanti alle telecamere e lamentandosi del fatto che in questo momento in carcere sono detenute due donne innocenti, la moglie e la figlia Sabrina. Il dubbio che Michele stia solo cercando di coprire le due donne c’è, ma la disperazione e la minuziosità con cui l’uomo descrive le dinamiche dell’omicidio non possono non far insospettire e rabbrividire.

Quel maledetto giorno del 26 agosto, non potrò mai dimenticarlo, era la festa di Sant’Oronzo a Lecce il trattore non partiva a causa delle spazzole incollate” racconta Misseri tra le lacrime “Mi ero innervosito così tanto, ho preso un compressore d’aria per spolverarle, ma niente. Mi sono agitato ancora e in quel momento da dietro è arrivata Sarah e mi ha chiesto perchè stessi gridando. Io le ho detto vattene e mentre lo dicevo l’ho presa fisicamente e l’ho girata per farla andare via”.

Ho avuto un calore alla testa quando l’ho alzata e quando l’ho appoggiata mi è arrivato un calcio da lei” continua “Sul parafango c’era un pezzo di corda, l’ho preso l’ho buttato al collo e l’ho girato. Non so nemmeno come abbia fatto, l’ho presa di spalle, lei non ha fatto nessun urlo, niente. Tutti i miei nervi li ho scaricati su di lei, ma forse se ci fosse stato un altro avrei fatto lo stesso“.

Se volete vedere l’intera puntata di Michele Misseri a Matrix cliccate qui.

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