Melania Rea, la svolta: Parolisi arrestato, trovato sangue nella sua auto

DELITTO MELANIA REA – Dopo le bugie, i tradimenti, l’esito dell’autopsia (secondo cui la vittima si fidava del suo aggressore), l’esame dei Ros (secondo cui i cellulari di Melania e Salvatore all’ora del delitto si trovavvano entrambi nel bosco di Ripe di Civitella dove è stata uccisa e poi ritrovata Melania), arrivano nuove prove contro Parolisi.

A “parlare” è l’auto di Salvatore: sul montante della portiera dell’auto, dalla parte del passeggero, sono state trovate tre macchie di sangue. Le tre macchie, al primo esame dei Ris, risultarono essere sangue. Una perizia successiva fece nascere dei dubbi. Poi l’auto tornò a Parolisi, per essere sequestrata di nuovo qualche giorno fa. E’ a questo punto che gli inquierenti si insospettiscono: l’esame effettuato dopo il secondo sequestro ha rivelato segni evidenti di smacchiature, prova del fatto che Salvatore ha provato a rimuovere quelle macchie. 

I fatti, dunque, sono tutti contro Parolisi: forse per questo il giudice ha deciso di farlo arrestare con l’accusa di “omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo di parentela e crudeltà (pena che prevede l’ergastolo) e vilipendio di cadavere in eventuale concorso con altri”.

Questi i reati contestati a Salvatore Parolisi, che aprono anche alla possibilità che le ferite post mortem sul cadavere di Melania siano state inferte da persona diversa rispetto al marito, anche se questa ipotesi è ritrenuta poco verosimile dagli inquirenti.

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