Monica Bellucci nudo integrale alla 68esima Mostra di Venezia – VIDEO

MONICA BELLUCCI – L’attrice nata a Città di Castello è tra le protagoniste femminili della 68esima Mostra del cinema di Venezia con il film Un été brulant per la regia del francese Philippe Garrel. Il film racconta i tormenti amorosi di un pittore (Louis Garrell) per la moglie di un amico (Monica Bellucci). Tuttavia, la proiezione stampa del film è andata piuttosto male: qualche fischio e qualche risatina invece che applausi e lodi. Perchè? Vi chiederete.

Tecnicamente il film ha dialoghi striminziti, quasi assenti, ed è ricco di silenzi e sottintesi (per il regista perfetti per rappresentare la precarietà dei sentimenti). E poi c’è lei, Monica Bellucci, che con le sceneggiature di questo tipo riesce sempre a dare il meglio di sé (ve la ricordate in Malena? Bellissima e muta). Ma la particolarità del film risiede in altri aspetti: nel nudo integrale della Bellucci, nella differenza d’età tra i due protagonisti (Louis Garrel, che interpreta il geloso marito di lei, ha 19 anni in meno) e nel finale tragico (i tradimenti di lei porteranno porteranno al suicidio di lui).

Per Il Corriere della Sera il film (girato tra Roma e Parigi) non merita troppe critiche, ci sono passaggi ben riusciti e spunti interessanti. Su Roma Frédéric, il protagonista dice, dicendosi felice di essere tornato a Parigi: “Avere intorno tutta questa bellezza morta non è molto stimolante”. A un personaggio secondario è invece affidato il giudizio senza appello: “Gli italiani? Dal Rinascimento a oggi si stanno riposando”.

Dal canto suo, la Bellucci difende a spada tratta il film:

“Quella scena di nudo integrale è stata una generosità verso il film. Avevo partorito da un mese e mezzo ed ero in un momento fragile come donna, ma quando accetti un film ti affidi al regista e io ero felice di essere stata scelta da Garrel di cui rispetto l’universo artistico, che può essere radicale, si può amare oppure no, ma resta unico… Philippe fa un solo ciak e io sono stata felice di questo lavoro e di essere testimone del grande amore tra lui e il figlio Louis”.

Lo stesso regista Philippe Garrel, ricorre a Godard per trovare una giustificazione teorica all’impianto del film:

“Il nudo offende da sempre, ma è tutto collegato all’arte” e spiega che ‘Un ete brulant’ è un rifacimento del Disprezzo di Godard che considero un maestro come Bergman e Antonioni… Ho voluto rappresentare l’animo femminile che noi uomini non possiamo capire completamente e se questo divide la platea va bene: il non conformismo fa nascere il film, é quello il mio approccio al cinema e l’arte per me che sono ateo è l’unica religione”.

A noi non resta che aspettare di vederlo al cinema per farci un’idea. Intanto, eccovi il trailer.

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