Seno “boob tax”: l’Inghilterra tassa la chirurgia estetica

Incredibile a dirsi, ma sembra proprio che la crisi economica abbia colpito in modo duro tutti i Paesi del mondo, anche quelli più ricchi e organizzati come l’Inghilterra.

Nel Regno Unito l’ultima proposta di legge è alquanto bizzarra a sentirsi, ma forse potrebbe “aiutare il Paese” a risollevare le entrate economiche!

Infatti per aiutare le casse dello Stato si sarebbe pensato di tassare la chirurgia estetica: in partica per chi agisce a scopo esclusivamente estetico, ad esempio per ingrandire il seno, il costo lieviterebbe a circa 1000€ in più, portando in tal modo all’erario inglese entrate stimate intorno alla notevole cifra di 500 milioni di sterline.

La proposta è stata fatta dall’agenzia fiscale britannica, la HM Revenue & Customs, che propone di tassare solo gli interventi che non sono necessari a curare patologie che mettono a rischio la salute del paziente.

L’associazione dei chirurghi plastici britannica, la British Association of Aesthetic Plastic Surgeons, non è del tutto convinta circa la reale utilità della “boob tax”; proprio per questo il suo presidente Fazel Fatah ha dichiarato alla stampa:

«La tassa sulla quale la società scientifica non è stata interpellata, si rifletterà negativamente sui pazienti. Possiamo solo sperare di trovare un terreno comune nel proteggere il benessere dei pazienti e l’ovvia necessità di aumentare le entrate pubbliche».

Il solo modo per aggirare la nuova tassa sarà dimostrare che l’intervento viene eseguito per ragioni mediche, accertate da un medico o da uno psicologo.

Sembra proprio che tutto il mondo, tra leghe anti chirurgia estetica, divieti di sostanze per aumentare il seno, e polemiche varie, stia combattendo una grande battaglia contro i chirurghi estetici.

Chissà chi l’avrà vinta…

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