Robert Pattinson prima e dopo Twilight: “Difficile trovare ruoli giusti per me”

ROBERT PATTINSON – Dopo il successo mondiale riscosso nei panni di Edward Cullen nella saga di Twilight, Robert Pattinson ha avuto seri problemi a trovare ruoli interessanti:

“Prima di ‘Twilight’ ho fatto provini per tantissime cose, e sono sempre arrivato tra i primi tre. Davano la parte a qualcuno che era già più famoso di me, e io continuavo a pensare a quanto fosse ingiusto, perciò ho pensato che l’unica soluzione fosse diventare più famoso. Ma quando sei famosissimo, ti vengono offerte tantissimi cose orribili, in film in cui non si preoccupano nemmeno del cast. E se non hai fatto abbastanza lavori, i registi ti guardano come uno sconosciuto e c’è come uno stigma attaccato al tuo nome. È più difficile trovare certi ruoli alle volte. È strano… Ora che ho un’immagine molto specifica, è difficile trovare ruoli adatti”.

A Robert essere ‘famoso’ pesa e molto:

“Essere un attore ed essere una star del cinema sono due cose diverse. Se sei sul mio stesso percorso e ottieni un ruolo da protagonista hai bisogno di una certa personalità, o almeno di far finta di averla. E questa è una cosa complicata. Prima di ‘T’wilight’, quando nessuno guardava i miei film, mi sentivo davvero un attore, che recitava ruoli diversi senza pensare che uno di questi avrebbe seriamente influenzato tutta la carriera. La gente guardava il tuo personaggio e basta. Ma ora ho l’impressione che la gente pensi di sapere cose di me, pensano di conoscermi. E sono giudicato in questi termini. Come attore, la cosa migliore è che nessuno sappia niente della tua vita privata. Ma questo è praticamente impossibile perché c’è un’intera industria specializzata nello scoprire cose di te. E se non riescono a trovare niente, lo inventano”.

Ma oggi Pattinson può ritenersi soddisfatto visto che sulla sua strada ha incontrato David Cronenberg che l’ha scritturato per il suo Cosmopolis, film adattamento del romanzo dello stesso nome di Don DeLillo (il film uscirà nel 2012):

“È stato fantastico. Mi sono lasciato inghiottire in una spirale di paranoia dove pensavo che nessun buon regista mi avrebbe mai più voluto. E poi Cronenberg ha fatto quell’offerta direttamente a me. Non l’avevo mai nemmeno conosciuto prima. Mi sono davvero divertito durante le riprese, continuavo a dire “Sono bravo abbastanza? Non so cosa sto facendo”, e lui diceva “Perché dici così, sei un attore”, e la sola ragione per cui è successo è perché sono diventato questa specie di celebrità, e ho paura che la gente non mi prenda sul serio”.

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