Francesco Schettino, la moglie: “Mio marito non è un mostro” – FOTO

FRANCESCO SCHETTINO – Da quando c’è stato il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio, il comandante Francesco Schettino è , suo malgrado, balzato agli onori della cronaca. Dato da tutti come l’unico responsabile dell’accaduto, il suo nome ha fatto il giro del mondo. La telefonata tra De Falco e Schettino è ormai un tormentone, la figura del comandante è usato anche dai media esteri come termine di paragone. In Spagna, i quotidiani sportivi hanno scritto: “Mourinho lascerà il Madrid come il comandante Schettino ha abbandonato la Costa Concordia”.

A scendere in campo in difesa del marito è Fabiola Russo, moglie di Schettino, ai microfoni del settimanale Oggi. «Mio marito non è un mostro. Questa è una gogna, una caccia al colpevole», dice la moglie del comandante Schettino. «Mio marito è stato trasformato in un caso mediatico mondiale, senza precedenti. Lui ama le navi, le conosce a fondo, non ha mai smesso di studiarle, di volerne conoscere limiti e comportamenti. Non si è mai limitato a timonarle. Per questo per i suoi equipaggi è sempre stato un punto di riferimento, un maestro. È deciso, fermo e lucido, analizza le situazioni, le comprende e le sa gestire» dice la donna.

Sull’atteggiamento del marito Fabiola Russo dice: «Francesco a volte sembra spavaldo perché è una spanna sopra all’interlocutore, che spesso mette a tacere». Poi ricostruisce la carriera del marito: «Le dico tutto questo per rispondere a chi ha avanzato dubbi sul fatto che Francesco non avesse la preparazione necessaria a comandare la Costa Concordia. Non era capitato al timone in gita… Sa il fatto suo, ma anche a chi sa il fatto suo può capitare di sbagliare, se ha sbagliato».

Poi parla di Francesco Schettino privato: «Una volta ci hanno anche multati, perché con la nostra barchetta eravamo troppo sotto costa. La nostra passione comune è la canoa: per pagaiare insieme serve essere in sintonia e io e Francesco lo siamo». E su questi giorni in cui il marito è agli arresti domiciliari in casa loro a Meta di Sorrento: «Prego, anche per le vittime perché noi sappiamo bene cosa sia il dolore. Anche Francesco prega: la fede è una delle cose che abbiamo in comune, preghiamo insieme».

E infine attacca la stampa per il poco riguardo nei confronti della figlia 17enne: «Nei suoi confronti nessuno si è fatto scrupoli. Nessuno, prima dare giudizi, ha pensato che lei avrebbe avuto accesso a televisione, giornali, social network. È un’adolescente. Alla sua età anche quando va tutto bene ci sono mille difficoltà, impossibile aspettarsi da lei la forza per sopportare tutto questo».

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