Simone Annicchiarico: la fiction su mio padre Walter Chiari? Troppe invenzioni

WALTER CHIARI FINO ALL’ULTIMA RISATA – La fiction di Rai 1 che aveva lo scopo di ricostruire la vita di Walter Chiari ha ottenuto l’effetto desiderato: 5 milioni e mezzo di spettatori (21% di share) e tante polemiche.

Ma se critici e telespettatori indignati per come è stato dipinto Chiari non fanno testo, un po’ più di attenzione meritano le opinioni del figli di Walter, il conduttore di Italia’s Got Talent Simone Annicchiarico. “A livello qualitativo è una fiction molto buona” ammette Simone. “Alessio Boni è straordinario, da fargli un monumento per quanta dedizione ha messo nel personaggio. Da utente la giudico godibile. La prima parte è Walter, la seconda è Lenny Bruce. Se nella prima puntata l’85 per cento delle cose sono vere e il restante 15 è romanzato, nella seconda è esattamente il contrario: l’85 per cento è inventato“.

Sfido chiunque ad averlo mai visto in down di cocaina da qualche parte” continua Simone. “Non è mai stato licenziato da nessuna emittente televisiva, tantomeno da Antenna 3, al limite non lo chiamavano a lavorare. Il rapporto con me è assurdo, si vede addirittura che gli scanso la mano mentre mi accarezza. È un iper-mega-romanzo. Ne esce fuori un uomo fallito, dominato da brutti demoni, mentre lui era di un’allegria contagiosa, aveva un sacco di persone intorno. Tutto il contrario di quello che si è visto lì. Mi hanno chiamato molte persone che lo conoscevano bene, erano arrabbiate come belve“.

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