Piermario Morosini morto: una vita piena di dolore

PIERMARIO MOROSINI – Nella tragedia c’è chi ha voluto vedere il lato positivo: finalmente potrà raggiungere i suoi cari. Il destino, però, è stato beffardo con Piermario Morosini morto ad appena 25 anni. La sua è stata una vita difficile, piena di dolore e sofferenza ma che non gli ha mai tolto la voglia di vivere e di sorridere.

Sì, perché il giovane calciatore di Bergamo, dove era nato il 5 luglio del 1986, ha vissuto da ragazzino la morte della mamma Camilla nel 2001, del padre Aldo nel 2003 e anche di un fratello, disabile, poco tempo dopo. Una vita sfortunata, che si è conclusa nel peggiore dei modi.

Una vita davvero sfortunata dove l’unica soddisfazione arrivava dal calcio, la sua grande passione. L’adolescenza di questo ragazzo serio, speciale come è stato definito da chi ha potuto conoscerlo davvero, è stata devastante, pervasa da episodi che avrebbero distrutto chiunque.

Prima, nel 2001 all’età di 15 anni, la morte della madre per un brutto male. Poi, nel 2003 e a soli 17 anni, la scomparsa del padre anche lui per un infarto e infine il dramma del fratello maggiore disabile (anche la sorella ha bisogno di assistenza) che, quando Piermario si trovava a Udine per il primo anno, si tolse la vita nel 2004.

Lui, però, non si è mai arreso perchè vale la pena vivere anche quando la vita ti mette di fronte a delle prove così grandi. La sua forza era il suo sorriso. Il sorriso dei suoi occhi, perchè, spesso, il suo viso era pieno di malinconia come è giusto che fosse.

«Sono cose che ti segnano e ti cambiano la vita – disse Morosini in un’intervista al Guerin Sportivo nel 2005 – ma che allo stesso tempo ti mettono in corpo tanta rabbia e ti aiutano a dare sempre tutto per realizzare quello che era un sogno anche dei miei genitori. Vorrei diventare un buon calciatore soprattutto per loro, perchè‚ so quanto li farebbe felici. Per questo so di avere degli stimoli in piu».

Il Moro, come amavano chiarmalo gli amici per via dei capelli lunghi e neri, era riuscito a realizzare il suo segno continuando a restare accanto alla sorella per la quale verrà creata una Onlus per sostenerla. Fino a quando qualcuno non ha deciso che il suo tempo sulla terra si era concluso. Addio Moro!

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