Piermario Morosini, l’ultimo saluto – FOTO

PIERMARIO MOROSINI – Bergamo ha dato l’ultimo saluto a Piermario Morosini, lo sfortunato giocatore del Livorno, morto sabato sul campo. Ad officiare la cerimonia è stato don Luciano Manenti, parroco di Monterosso e amico del Moro da quindici anni.

In prima fila insieme alla fidanzata Anna e ai pochi parenti rimasti di Piermario, i vertici delle squadre in cui il Moro ha giocato. Commovente è stata l’omelia di don Luciano che paragone la vita di Morosini agli alberi d’ulivo situati all’esterno delle chiesa.

«In questi giorni Piermario è stata l’immagine più bella di Dio perché è stata creatura di pace. Ti ringrazio perché in questi giorni mi hai insegnato ad essere papà, e ho capito ancora di più cosa vuol dire che Dio è nostro papà», conclude don Luciano, che scende subito dal pulpito per andare ad abbracciare Anna, la fidanzata di Morosini.

Alle esequie, erano presenti anche il C.T della Nazionale Cesare Prandelli, Demetrio Albertini, il tecnico della Nazionale under 21 Ciro Ferrara oltre alla squadre di Pescara, Livorno, Sampdoria e Udinese. Mommenti di commozione ci sono stati anche quando ha letto il suo pensiero la suocera di Morosini, Mariella Vavassori.

Abbiamo perso un figlio e un fratello, il dolore è grande ma sappiamo che non ci vuoi tristi ma con il sorriso, quel sorriso che illuminava sempre il tuo viso. Ciao Mario, ti ringraziamo della presenza nella nostra vita – ha detto Mariella Vavassori – ci hai insegnato tanto, hai reso i nostri cuori più veri e leali, liberi come eri tu”. “Ti ringraziamo per aver donato tanto tanto amore alla nostra Anna – ha concluso – ti chiedo solo un favore, chiamami Mariella e non più signora, almeno quando mi chiamerai dal cielo”.

La colonna sonora della giornata sono le canzoni di Luciano Ligabue, di cui Morosini era un grande fan: «Non è tempo per noi», «Urlando contro il cielo» e soprattutto «Il giorno di dolore che uno ha», brano che il rocker di Correggio dedicò ad un amico morto in seguito ad una malattia.

Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà, quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà», canta il Liga. «Quando questa merda intorno sempre merda resterà, riconoscerai l’odore perché questa è la realtà». Al termine della cerimonia funebre, il feretro di Morosini viene portato a spalla tra le lacrime e gli applausi nel cimitero monumentale di Bergamo dove riposerà per sempre accanto ai genitori e al fratello.

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