Gli 883 spiegano perché si sono lasciati

 

883 – Sono passati vent’anni da quando “uccisero l’Uomo ragno” spopolando nell’immaginario adolescenziale degli anni 90′ e ora, finalmente, Mauro Repetto e Max Pezzali si ritrovano per chiarire il perché della loro divisione.

Nel corso di un’intervista con Vanity Fair i due amici hanno spiegato cosa accadde vent’anni or sono.

Comincia Pezzali:

“Quando Mauro mi ha detto: “Max io parto, vado a Miami, mi sa che non torno”, io ho pensato al racconto I Langolieri di Stephen King, dove si parla di quei pesci degli abissi che sopravvivono solo in condizioni ostili: senza luce e schiacciati da una pressione fortissima. A lui era successa la stessa cosa“.

Prosegue poi Mauro Repetto:

Non ero all’altezza della situazione. Giù dal palco eravamo 50 e 50, portare questa collaborazione sulla scena era impossibile, e allora io, mentre Max cantava, saltavo perché non potevo fare altro. Quando siamo arrivati a giocare in Serie A, non ne avevo la capacità”.

Sempre Repetto spiega le sue avventure nell’ultimo ventennio.

Mi ero innamorato di una modella, Brandy, vedendola su un giornale. Vado a Miami con uno che lavorava all’Hollywood, che potrebbe presentarmela. Brandy la conosco, ma non mi caga minimamente, e allora dopo sei mesi torno in Italia con due compositori“.

Max Pezzali ha confessato che dopo l’addio dell’amico non si divertiva più a fare musica, infine i due si sono ritrovati nel novembre dell’anno scorso dopo anni in cui si erano persi di vista.

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