Charlize Theron: bruttina e single al liceo

CHARLIZE THERON – Bella, sexy, elegante e soprattutto brava. Charlize Theron, capace di far impallidire un uomo sicuro di sè come Gabriel Garko, è la protagonista della copertina di Max. Nell’intervista che accompagna il servizio fotografico, l’attrice ringrazia l’Italia: “È grazie a voi e al mondo della moda italiana che ho capito che non ero poi così da buttare, anzi”.

Nella vita dell’attrice, però, c’è un passato da bruttina e da single: “Al liceo portavo degli occhiali spessi che mi facevano sembrare una secchiona. Non ho mai avuto un fidanzato, ero innamorata di un ragazzo che non mi ha mai notata. Per me essere bella significa avere fiducia in me stessa. Comunque sia, non passo troppo tempo davanti allo specchio. Preferisco mettermi un paio di jeans e saltare in sella alla mia Harley”.

Entrare nel mondo del cinema non è stato facile e bella com’è le proposte indecenti non sono mancate: “Un regista molto famoso mi invita a casa sua di sera, per propormi un ruolo nel suo film. Arrivo e mi apre la porta in pigiama stile Hefner. Dopo poco, ho capito quello che stava succedendo, e non ho avuto alcun problema a mandarlo a quel paese, con un ‘Wrong girl, amigo. Fuck off!’ Le mie prime parole a Hollywood”.

Nonostante sia di una bellezza mozzafiato, sia talmente brava da aver vinto l’Oscar nel 2003 con Monster, Charlize Theron non è affatto sicura come potrebbe sembrare: “Parlare davanti a una folla mi terrorizza, mi pietrifica. Alcune persone sono performer naturali, altri devono creare dei muri intorno a se stessi e fingere che al di là non esista nulla. Sono due metodi diversi per ottenere la stessa cosa. Io appartengo alla seconda categoria, quella dei cagasotto. Facendo l’attrice invece ho imparato a vincere la mia insicurezza. Cerco di usare tutte le opportunità possibili per migliorarmi. Guardo i film che faccio, sono strumenti per imparare ed evitare di ripetere gli stessi errori. Prendo il mio lavoro molto seriamente”.

Infine, la Theron conclude con un pensiero per il figlio Jackson, adottato quest’anno negli Stati Uniti: “Ho sempre voluto avere figli. Recentemente mia madre ha trovato una lettera che scrissi quando avevo 8 anni, dove le chiedevo di portarmi all’orfanotrofio perché volevo adottare un fratellino. Quindi la mia non è stata una decisione presa alla leggera. Quando stringo il mio bambino tra le braccia dimentico qualsiasi problema. Lo amo, mi rende dolce, serena”.

 

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