Sara Tommasi rovinata dagli eccessi: “Sono ancora una persona fragile”

SARA TOMMASI – L’ultimo periodo non è stato per nulla facile per Sara Tommasi. L’ex prezzemolina della televisione ha dovuto combattere contro la droga, il sesso e l’alcol per riuscire a riprendere in mano le redini della propria vita. Nell’ultimo periodo ha toccato davvero il fondo ma ora Sara Tommasi è pronta per ricominciare anche se al settimanale Chi ha raccontato di sentirsi ancora molto fragile: “La verità è che non ho ancora capito chi mi vuole bene sul serio e chi no”.

Dopo l’ultimo ricovero in ospedale, la Tommasi trascorre il tempo in palestra e facendo lunghe passeggiate con il suo cane: “Sto ricomponendo i miei pezzi“. La Tommasi ha perso la bussola della sua vita quando, dopo la laurea in economia all’università Bocconi di Milano, si è trasferita a Roma. Da quel momento ha iniziato a cercare di sfondare in televisione. Prima è arrivato il ruolo di schedina a Quelli che il calcio con Simona Ventura e poi L’isola dei Famosi. E dopo il reality sono cominciati i guai: “Avevo incominciato a frequentare brutte persone. Mi drogavo. Cocaina, eccitanti. Mi facevano fare un sacco di serate in locali, discoteche. Non capivo più nulla. Alcol e droga, droga e alcol”, racconta al settimanale.

L’unico a starle vicino in quel periodo è stato Lele Mora mentre ad averla rovinata è stato il clan di Fabrizio Corona: “Continuavano a offrirmi serate su serate, droghe e sesso facile. La colpa è stata anche mia, intendiamoci. Non riuscivo a dire di no. Soldi, soldi, soldi: erano diventati un’ossessione”.

Il momento peggiore, però, arriva quando la Tommasi accetta di girare un film hard, La prima volta, diffuso in rete: “Mi fa vergognare di me stessa. Ho paura di camminare per la strada. Ho paura che la gente mi riconosca in quel contesto di squallore e che mi giudichi per quello che ha visto. Io giuro non sono così”.

Il secondo film hard della Tommasi, invece, è stato bloccato dalla polizia prima della pubblicazione. Oggi, Sara ha solo voglia di rimboccarsi le maniche anche se ammatte di aver paura del futuro: “Non nel senso che ho paura di ricaderci, perché grazie alla fede ho acquistato più sicurezza. Però non so cosa ci sarà domani per me. E’ come avere paura della morte. Non ho certezze”.

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