Fabrizio Corona: non sono un mito, ma vivo di adrenalina

 

CORONA – Nuove, incredibili rivelazioni a proposito della complicata personalità di Fabrizio Corona.

Ospite da Cristina Parodi Live, Corona ha tentato di spiegare il perché della sua fragilità e dei suoi colpti di testa.

“Sono fragile perché sono un uomo solo, da sempre gestisco la mia vita da solo. Ho una squadra che mi segue con adulazione da 20 anni, mi adora, ma i problemi li affronto sempre soltanto con me stesso. Ho tutto, ma sono infelice. Quando si riesce a trovare la propria dimensione, forse anche con meno si riesce a essere più felici”.

Corona ricorda anche il collega Lele Mora e il periodo dei grandi scoop di gossip.

“Lele dovrebbe capire bene cosa vuole fare da grande. Ha pagato (se doveva pagare qualcosa). L’era degli agenti è finita. Mi sembra di aver letto che l’unico agente rimasto, Presta, abbia provato a candidarsi come sindaco di Cosenza”.

Per fortuna Corona non si considera un esempio per i giovani.

“Vivo d’adrenalina. Potrei anche smettere di lavorare ma devo sempre progettare. Non mi considero un mito. Sono diventato molto popolare perché incarno, in una società nel berlusconismo, il sogno di un ragazzo di mentalità medio-bassa che è quello di avere soldi, belle fighe e macchine potenti e fare la vita da dannato. Io sono quello ma anche altro“.

Come tutti, anche Corona ha i suoi buoni propositi per l’anno venturo.

“Fabrizio ha bisogno di una purificazione. Dovrei essere fuori da questo mondo per quattro cinque anni per, poi, fare anche altro”.

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