Fabrizio Corona, scendono in campo gli avvocati: “Pena da mafiosi”

FABRIZIO CORONA – PARLANO GLI AVVOCATI – In queti giorni, la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Fabrizio Corona, ha riempito le pagine di giornali e televisioni. Della dura condanna inflitta a Fabrizio Corona hanno parlato tutti: dalla mamma Gabriella che ha anche chiesto l’aiuto di Napolitano agli amici. In queste ore di silenzio, a scendere in campo sono gli avvocati di Fabrizio Corona, Nadia Alecci e Giuseppe Lucibello.

I legali di Fabrizio Corona non hanno alcuna intenzione di restare a guardare e intendono fare il possibile per il proprio cliente. Nadia Alecci, dallo studio de L’Arena di Massimo Giletti, ha voluto chiarire la propria ferma opposizione a una sentenza giudicata troppo dura: “Cinque anni sono la pena per i mafiosi che le estorsioni le fanno davvero”. Inoltre,  l’avv. Alecci ha rivelato che Fabrizio Corona ha sempre creduto di agire nel lecito: “Lui pensava ‘io faccio foto destinate alla pubblicazione e se le porto a un giornale di gossip me le pagano, allora nel caso si tratta di un amico gli dico piuttosto che vadano a finire pubblicate se le porto al giornale ti faccio un favore, se vuoi le acquisti tu'”.

Anche l’altro legale del fotografo, Giuseppe Lucibello, ha voluto muoversi in prima persona e ha così inviato una lettera aperta pubblicata su www.itempi.it in cui sottolinea “l’inspiegabile disparità di trattamento tra i vari Tribunali che si sono occupati della vicenda giudiziaria“. E poi continua: “In tutta questa vicenda l’aspetto che suscita maggiori perplessità è l’inspiegabile disparità di trattamento tra un Tribunale e l’altro e la circostanza che, pur applicando le stesse norme di diritto, i giudici siano giunti a sentenze così diverse. Per i giudici di Roma il pagamento di decine di migliaia di euro – da parte di un noto sportivo – per il ritiro di un servizio giornalistico non aveva natura illecita, tant’è che il procedimento è stato archiviato. I giudici di Milano competenti per sette casi di estorsione tentata o consumata, tra il primo ed il secondo grado, hanno ritenuto di mandare assolto Corona in ben 5 di essi. La condanna, ad un anno e 5 mesi, per i due residui tentativi è intervenuta per l’eccessiva lesività delle foto. Nonostante le decisioni di Roma e Milano, i giudici di Torino, per un fatto indiscutibilmente analogo a quelli per cui vi è stata assoluzione, hanno ritenuto Corona colpevole condannandolo alla pesantissima pena di 5 anni di reclusione”.

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