Papa: la foto-simbolo del fulmine il giorno delle dimissioni non è un fotomontaggio

La notizia delle dimissioni del Papa, previste per il 28 febbraio, ha lasciato il mondo intero senza fiato. A far molto discutere anche una foto scattata proprio il giorno dell’evento da un fotoreporter dell’Ansa, Alessandro Di Meo, che mostra un fulmine che cade giusto giusto sul cupolone della Basilica di San Pietro.

Qualcuno ha urlato al miracolo, qualcun altro allo scandalo, ipotizzando un irrispettoso utilizzo di Photoshop. In realtà, come ha confermato l’autore dello scatto, si è trattato di un perfetto mix tra fortuna e perseveranza: “Stava arrivando un temporale. Quando ho visto il primo fulmine ho avuto l’idea e mi sono subito spostato sotto il colonnato. Sono stato quasi quaranta minuti a combattere con la macchina fotografica e le intemperie per cercare di realizzare la foto che avevo pensato”.

Mentre pulivo la lente dalle gocce di pioggia, un primo fulmine ha colpito la cupola. E io non ho potuto far altro che osservare impotente, oltre che decisamente arrabbiato. Ho provato ancora diverse volte finché un fulmine ha colpito la cupola proprio mentre scattavo”.

Non c’è trucco e non c’è inganno, insomma: ”La macchina fotografica era poggiata su una transenna, e non su un cavalletto. Il tempo di esposizione era di otto secondi, a 9 di diaframma e 50 iso di sensibilità. Ovviamente la macchina era impostata in manuale e montavo un obiettivo grandangolare che mi permetteva di includere tutta la basilica nell’inquadratura”.

‘Capisco che la foto possa sembrare incredibile. Ma foto di fulmini se ne sono sempre fatte” conclude il reporter commentando le accuse di fotomontaggio. “L’unica differenza, in questo caso, è che si tratta del fulmine giusto, nel posto giusto e al momento giusto. Io ci sono riuscito per caparbietà, e, perche’ no, anche con un pizzico di fortuna”.

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