Kaspar Capparoni: al mio arresto ho pensato al suicidio

 

CAPPARONI – Mentre sta per diventare padre per la seconda volta, Kaspar Capparoni rivela come ha superato il drammatico momento in cui venne arrestato per percosse alla sua ex.

Portato via dai carabinieri in camerino. Arrestato per tre giorni e processato per direttissima insieme a uno che aveva accoltellato una prostituta. La mia ex moglie mi aveva accusato di averla picchiata varie volte. Era tutto inventato, come hanno stabilito più sentenze. Alla base c’era una gelosia morbosa. Sono stato assolto, ma ci ho messo quattro anni per recuperare la mia integrità agli occhi del mondo”.

La vicenda ha avuto conseguenze devastanti sulla sua carriera. Capparoni infatti ha dovuto ripartire da zero.

Non si esce da una storia così. Te la porti dietro per sempre. Ero sui giornali con Mike Tyson e Mickey Rourke, dipinto come un macellaio delle donne, in prima pagina sui quotidiani, neanche fossi Totò Riina… Ho scoperto che avevo due palle così. Mi sono ritrovato a ripartire da zero, emarginato, guardato come un appestato. Per due anni non ho lavorato. Il mio nome era diventato tabù”.

Nel dramma Capparoni confessa di aver pensato di farla finita.

” Ho provato un disagio e una solitudine bestiale. Per un attimo, lo confesso, forse più di un attimo, mi è passato per la testa il pensiero [di farla finita]”.

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