“Pupetta, il coraggio e la passione” fa indignare Selvaggia Lucarelli

La prima puntata di “Pupetta, il coraggio e la passione“, il nuovo tele-romanzo di Luciano Odirisio con Manuela Arcuri, è andata in onda ieri sera, riscuotendo ottimi ascolti. La fiction racconta la storia di  Pupetta Maresca, condannata a 14 anni di prigione nel 1954 per aver ucciso il boss della camorra Pasquale Esposito.

La fiction ha registrato 4.944.000 telespettatori per uno share del 19,1%, regalando a Canale 5 gli ascolti più alti del prime time. Ma c’è qualcuno che non ha affatto gradito l’ultima fatica della Arcuri. Stiamo parlando della blogger Selvaggia Lucarelli che ieri sera, in due occasioni, ha scritto commenti piuttosto duri sui suoi social network. Dopo aver esordito con

“Pupetta: il coraggio e la passione”. Si’. Il coraggio del regista nel dare il ruolo di Pupetta alla Arcuri e la passione degli italiani per ‘ste minchiate.

Selvaggia ha spiegato più approfonditamente i suoi dubbi riguardo alla scelta degli sceneggiatori di far apparire una assassina come un’eroina

Ma poi, come giustamente hanno fatto notare, Pupetta Maresca era una camorrista compagna di camorristi. Assassina. Usuraia. Condannata per reati assortiti. La ragione per cui si intitola la fiction sulla sua vita “il coraggio e la passione” qual e’? Ma cosa blatera la Arcuri sulla forza di una donna e la sua emancipazione in un ambiente maschilista bla bla bla?”. Quindi domani decido che è ora di farsi largo in quell’ambiente maschilista che è il giornalismo e faccio fuori Facci a colpi di lupara, ovvio. E che cosa vuol dire “che è la vita di Pupetta ma un po’ rivisitata con più attenzione sull’aspetto della forza di questa donna che sulla cronaca nera”? Qui siamo al delirio. Che fantastica idea. Quindi facciamo una fiction sulla vita del mostro di Utoya, ma concentriamoci sul fatto che lasciava il posto alle vecchiette sull’autobus e tralasciamo la parte in cui fa fuori mezza Norvegia sull’isolotto. La intitoliamo “La gentilezza e l’educazione” e diamo il ruolo a Garko. Capisco che so’ finiti i santi e gli eroi su cui fare fiction , ma c’è un limite a tutto.

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