Michael Jackson shock: prima della morte non dormì per 60 giorni

 

MICHAEL JACKSON – Anche se il Propofol somministrato dal dottor Conrad Murray non avesse ucciso Michael Jackson, il re del pop forse sarebbe morto comunque per mancanza di sonno.

Almeno questo è quanto sostenuto da Charles Czeisler, avvocato assunto dalla madre di Jacko per intentare causa contro il promoter degli show fatali che hanno contribuito alla morte del noto cantante.

A causa dell’insonnia, che perseguitava Jackson da anni, la stella del pop non riusciva ad accedere alla fase Rem del sonno, quella che consente alle cellule di rigenerarsi.

Con l’approssimarsi degli spettacoli poi le condizioni di Jackson si erano aggravate e la stella canora non riusciva a prendere completamente sonno da ben tre mesi prima della notte fatale.

Consapevole di ciò l’agenzia del promoter, l’AEG, aveva spinto affinché Jackson riposasse bene prima dell’avvio del tour che sarebbe dovuto partire nel luglio del 2009 a Londra.

Da qui l’idea di contattare il dottor Murray, con le conseguenze che tutti conosciamo.

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