Vanity Fair ha dedicato la copertina del suo ultimo numero e una lunga intervista a Martina Stella (guarda le sue foto sexy sul set del suo ultimo film). Eccone un estratto:
Ha ripreso a lavorare abbastanza presto dopo la maternità.
«Sono tornata sul set solo quando è iniziato lo svezzamento, e solo per due progetti importanti. Entrambi per il cinema e – buffo pensarci – entrambi personaggi di giovani madri. In Dimmi di sì (film drammatico girato a febbraio, con Giancarlo Giannini, ndr) sono la moglie di un uomo che va in carcere per errore, e in Sapore di te mi innamoro di Giorgio Pasotti, lo sposo, ma quando nasce il figlio andiamo in crisi perché non ho più attenzioni per lui».
È capitato a tante coppie. E a voi?
«Mi sono riconosciuta in alcune nevrosi del personaggio, sono anche io una mamma un po’ all’antica, parecchio protettiva. E di notte dormo sempre con la bambina: se si sveglia voglio che veda me, non un’altra».
Il neonato in camera non è il massimo per la vita di coppia.
«Ma lei dorme, è brava. E poi l’amore non si fa solo in camera da letto. C’è il salotto, la cucina… I primissimi tempi dopo la nascita no, non c’era il desiderio, ma è anche giusto così. Poi tutto è ripreso in modo molto naturale. Certo, a un compagno è richiesta sensibilità, un po’ di pazienza. Ma, dopo, è anche più bello».
Che padre è Gabriele?
«Davvero bravo, benché molto giovane. Più forte di quanto credessi: l’ho scoperto in sala parto e quando c’era da prendere una decisione. E mi ha aiutato a moderare i toni, ora che c’è la bambina. Perché il nostro è sempre stato un rapporto litigarello».
Perché litigate?
«Siamo entrambi fumantini, diciamo quello che pensiamo».
È geloso?
«Un po’, soprattutto del passato, perché ho ottimi rapporti con tutti i miei ex».
Ottimi rapporti anche con quelli da cui è stata lasciata?
«In realtà li ho lasciati tutti io. Ma è comunque difficile ricostruire un rapporto, ci ho lavorato molto. Per me è impensabile chiudere del tutto con le persone che ho amato: fanno parte della mia storia, sarebbe come tagliare un pezzo di me».
Con Lapo è amica?
«Certo. Lui e gli altri sono più che amici, sono persone che ho amato, e quell’amore non va disperso: se uno di noi ha un problema, ci siamo sempre l’uno per altra. Lapo ha conosciuto anche Ginevra».
Date le circostanze traumatiche della vostra separazione – l’overdose, lo scandalo – chi l’avrebbe detto?
«Ci eravamo già lasciati, non è stato quel brutto episodio la causa della nostra rottura. I motivi erano più comuni, di quelli che affrontano le giovani coppie. Ricostruire il rapporto ha significato chiarire certe cose, e chiederci perdono per altre».
Nessun rimpianto per come è andata?
«Nessuno. Però era importante per me che recuperassimo il rapporto».
Lapo non ha ancora trovato una stabilità affettiva. Perché, secondo lei?
«Detto che la sua vita privata riguarda solo lui, Lapo è ancora giovane. Sono sicura che un giorno avrà dei figli».
Lei progetta di sposarsi.
«Sì, perché credo all’amore romantico e mi piacerebbe fosse per sempre. Come mi piacerebbe avere altri figli da Gabriele. Tra qualche anno, però».