Festa del pene gigante: in Giappone si venera l’organo sessuale maschile

FESTA DEL PENE GIGANTE – Una festa insolita per molti ma che in Giappone è una fera tradizione. Ogni anno, nella città di Kawasaki si celebra anno la festa del ”Kanamara Matsuri ossia del pene gigante. La festa ha origini antichissime e tutto è nato da un’antica leggenda che viene spiegata dalla community di internauti ‘We Love Tokyo’ la quale ha raccontato tutto al portale “curiositàeperchè.it”.

La leggenda racconta che “vi era una ragazza posseduta da un demone, che si era infilato nella sua vagina. Esso mordeva il pene dei giovani che provavano a possederla, castrandoli. Ma un bel giorno un fabbro ebbe un’idea: costruì un grosso fallo d’acciaio, con cui penetrò la giovane, riuscendo finalmente a sconfiggere lo spirito maligno. A ricordo di questa impresa fu costruito un tempio shintoista, in cui era venerato proprio il fallo di metallo”.

Il tempio in questione – spiega ancora ‘We Love Tokyo’ – è lo Wakamiya Hachimangu di Kawasaki, meglio conosciuto come ‘Kanamara Jinjya’. Qui, ogni primavera, viene celebrato il festival detto “Kanamara Matsuri”, la cui data varia di anno in anno”. La cadenza della festa è variabile un po’ come accade da noi per la Pasqua. Di solito il “Kanamara Matsuri” capita di domenica.

Il Matsuri – continua la community – ha le sue radici nell’epoca Edo”. In questo momento storico le “prostitute usavano recarsi al tempio per pregare sia per l’incremento dei loro guadagni, sia per prevenire le malattie veneree come la sifilide, che all’epoca era molto temuta. Oggi il principale motivo del festival è pregare per il concepimento di un figlio, mentre la preoccupazione per la sifilide è stata sostituita da quella per l’Aids”.

La festa è molto particolare. Racconta ancora il blog in questione: “La festività diventa anche spunto per campagne di prevenzione e raccolta fondi. L’evento attrae molta gente: giovani, vecchi e bambini si ritrovano in piazza intorno a un fallo gigante. Le strade gremite sono contornate da bancarelle, che vendono ogni tipo di oggetto, dolciumi e cibarie a forma fallica. Vi è anche una moltitudine di travestiti, gay e lesbiche che partecipano con gran divertimento. Alcuni ricavano dei peni da daikon e carote, che verranno poi venduti all’asta durante il festival”.

“Il culmine della festa però, – conclude ‘We Love Tokyo’ – viene raggiunto quando parte la processione, presieduta da un prete shintoista, di cui è protagonista – manco a dirlo – un grosso pene nero, che viene trasportato in giro per le strade della città sopra a un baldacchino (omikoshi). Naturalmente i festeggiamenti proseguono per tutto il giorno, con danze, canti e cibo”.

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