L’UE multa l’Italia e vieta il bidet nelle case e nei locali pubblici, peccato che…

Quando girano certi link abbiamo la pessima abitudine, per fretta o svogliatezza, di condividerli senza nemmeno leggerli, limitandoci a dare un’occhiata veloce a titolo e descrizione. E siamo anche capaci di commentare la notizia in questione con toni accesi, dicendoci indignati e sconvolti per l’accaduto.

E’ successo in questi giorni a molti utenti Facebook e a diversi siti e blog, quando ha cominciato a diffondersi la notizia che l’Italia sarebbe stata multata dall’Unione Europea per l’utilizzo dei bidet e invitata ad eliminare il sanitario da locali pubblici e abitazioni. Ecco il testo integrale della news:

Strasburgo – Ennesima multa all’Italia per non aver applicato una direttiva europea. Questa volta l’Europa se la prende con l’abitudine, a suo dire “tutta italiana”, di utilizzare il bidet, strumento igienico ritenuto dalla maggioranza degli Stati Membri assolutamente inutile e colpevole di un eccessivo spreco di acqua e di spazio.

“L’Italia si adegui ed elimini tutti i bidet dai locali pubblici e dalle abitazioni private” – ha dichiarato perentorio il presidente della Commissione Europea, Barroso. L’Italia dovrà pagare all’Europa oltre 50.000 euro di multa per non essersi adeguata alla direttiva. E non mancano le reazioni politiche alla vicenda.

Per Matteo Renzi “l’abolizione del bidet potrebbe rappresentare un primo passo verso un’Europa che non si senta unita solo dalla moneta”. Per la Lega invece non si pone il problema: “Per il popolo celtico non è mai stato un problema fare a meno del bidet e noi Padani ci laviamo nelle limpide acque del nostro Po” –  ha dichiarato Calderoli.

Peccato che la fonte della notizia in questione fosse ansiapress.com, ovvero un portale che, come dice la descrizione stessa (posta in bella evidenza in qualsiasi pagina del sito) contiene “notizie rigorosamente non verificate. AnsIa Press è una pagina di satira, contenitore di notizie e vignette inventate a scopo divertente senza volontà di offendere alcuno”.

Insomma, prima di indignarvi la prossima volta, magari, leggete l’articolo ;-)

Impostazioni privacy