Fabrizio Corona non vede l’ora di andare a prendere Carlos a scuola

Fabrizio Corona, che da poco ha ricevuto una riduzione di pena, in un’intervista rilasciata per iscritto al Corriere della Sera, dopo 14 mesi trascorsi in carcere, ha dichiaratoIl dna non lo puoi cambiare. Però sono migliorato, in tante cose. Sono più vero, più lucido e più uomo perché ho visto gente soffrire e morire, ho visto il tormento, la paura, lo sconforto, la vera solitudine e l’abbandono, ho capito cosa sono la cattiveria e la vera violenza. Tutto questo mi ha reso più forte”.

fabrizio coronaFabrizio Corona: “Mi manca tantissimo mio figlio

Circa il giudizio sui magistrati che lo hanno condannato ha dettoNei miei confronti non c’è mai stata parità di giudizio: o scandalosamente innocente o dannatamente colpevole. È sempre stata solo una questione di simpatia o preconcetto, pregiudizio. Qui mi sono reso conto ancora di più dell’ipocrisia della giustizia italiana, che non è egualitaria. Assassini colpevoli condannati a 12 anni e solo presunti condannati all’ergastolo, anni di pena dati come fossero noccioline in carceri dove il concetto di rieducazione non esiste, dove le condizioni di vita, di igiene, di convivenza sono disumane e vergognose”.

Ha anche scritto di sentire tantissimo la mancanza del piccolo Carlos e che la prima cosa che farà, una volta fuori dalla prigione, sarà andare a prenderlo a scuola. In carcere “è come essere morti”, sostiene l’ex re dei paparazzi che, nel frattempo, lavora come portavivande per i suoi compagni di sventura.

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