Flavio Briatore provoca Renzi: “Cambia la Costituzione”

Torna a colpire ed è una delle poche certezze rimaste: Flavio Briatore provoca sempre reazioni. Questa volta la critica è alla gestione del nostro Paese, su come non sia possibile fare investimenti. Una critica seguita anche dai fatti. “Se io fossi Renzi cambierei la Costituzione. Montecarlo funziona perché c’è uno che comanda, il Principe Alberto. In Italia, invece, c’è il potere legislativo, quello giudiziario, ma non c’è il potere esecutivo. Abbiamo bisogno di quella che io chiamo la “dittatura a tempo”: un Presidente del Consiglio eletto dal popolo che comanda per cinque anni. Poi se ha fatto bene, gli rinnoviamo il mandato, se no lo mandiamo a casa”.

flavio briatore provocaFlavio Briatore provoca e investe a Montecarlo

Se la vita sentimentale va a gonfie vele insieme a Elisabetta Gregoraci, quella imprenditoriale lo vede sempre più lontano dall’Italia. In un’intervista in edicola su Oggi racconta come sia la vita odierna nel Principato: “Non è più come una volta, quando la gente fingeva di vivere qui e lasciava le luci accese per far vedere che ci abitava. Ora le famiglie si trasferiscono qui perché c’è una qualità di vita altissima. Certo, non pagare le tasse aiuta, ma non è più l’attrazione principale… Il principe Alberto è in gamba, e i risultati si vedono. Quando un Paese è florido, vuol dire che è governato da una persona perbene. È finita anche la storia del riciclaggio, ora Montecarlo è rientrata nella normalità e lo dobbiamo ad Alberto. È un principe che capisce cosa deve fare un Paese che vive di turismo. Qui sono bravi a creare eventi tutto l’anno, non c’è solo il Gran Premio”.

Ecco perché il suo nuovo progetto imprenditoriale, un locale sullo stile di quelli che l’hanno reso famoso come il Cipriani o il Billionaire, lo vede partecipare a quella che sembra essere una rinascita del Principato in termini di qualità della vita. Briatore infatti sta per aprire un nuovo locale chiamato Twiga: “Qui è tutto semplice: chiedi il permesso e in due giorni ti dicono sì o no. Se è no ti metti l’animo in pace, se è sì hai subito tutte le autorizzazioni. In Italia, una cosa così solo a pensarla ci avrebbero arrestato”.

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