Jack Lo Squartatore: il DNA svela l’identità del famoso serial killer

jack_lo_squartatore_2Nell’autunno del 1888 un misterioso serial killer terrorizzava le prostitute di tutta Londra: la polizia lo soprannominò Jack the Ripper (“Jack Lo Squartatore”) dopo aver ricevuto una misteriosa lettera in cui il presunto pluriomicida si vantava delle sue azioni.

Le vittime accertate di Jack Lo Quartatore, tutte prostitute e tutte sgozzate nei vicoli del degradato quartiere di Whitechapel e nei distretti adiacenti, furono cinque: Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly. Ma oltre alle vittime accertate ce ne sono altre 6 che non sono mai state attribuite con certezza al serial killer.

Tante, finora, le congetture sull’identità del misterioso assassino. C’era chi aveva addirittura ipotizzato che Jack Lo Squartatore potesse essere un personaggio noto (furono fatti i nomi di Oscar Wilde e Lewis Carroll). Ma se il mistero sembrava destinato a rimanere irrisolto, ecco riaprirsi le speranze nel 2011, quando il DNA di 6 persone sospettate di poter essere l’assassino fu analizzato per la prima volta.

Oggi però, a fare finalmente un nome ci ha pensato un biologo molecolare di Liverpool, tale Jari Louhelainen, che ha analizzato lo scialle di una delle vittime acquistato ad un’asta nel 2007 dall’uomo d’affari Russel Edwards.

Secondo Louhelainen, l’assassino che ha terrorizzato Londra nel 1888 è niente meno che Aaron Kosminski, un immigrato polacco che abitava a Greenfield Street, nel quartiere in cui furono ritrovate la maggior parte delle vittime. Kosminski, un parrucchiere 23enne affetto da turbe mentali e misogeno, rientrò tra i principali sospettati poiché utilizzava per lavoro un grembiule di cuoio molto simile a quello ritrovato accanto al corpo di una delle vittime, Catherine Eddowes. L’uomo, affetto da schizofrenia, fu ricoverato nel manicomio di Colney Hatch poco dopo il ritrovamento dell’ultima vittima di Jack Lo Squartatore, e passò gli ultimi 25 anni della sua vita nel manicomio di Leavesden.

Impostazioni privacy