Fabrizio Corona torna a parlare in tv: ‘Sconto la mia pena, chi comanda ha fatto peggio di me’

Il caso di Fabrizio Corona continua a tenere banco. L’ex re del gossip, infatti, sta scontando la sua pena nel carcere di Opera ma non si placano le polemiche per una pena considerata, dalla maggior parte dell’opinione pubblica, eccessiva. A favore di Fabrizio Corona si sono schierati diversi vip, da Marco Travaglio ad Adriano Celentano. Tutti hanno chiesto un’unica cosa: la grazia per l’ex re dei paparazzi. E dopo mesi, Fabrizio Corona è tornato ad apparire in video. Lo ha fatto nel corso della puntata del programma in onda su Rete 4, Quarto Grado, di ieri sera.

fabrizio coronaFABRIZIO CORONA TORNA IN TV: LE SUE PAROLE A QUARTO GRADO

Quello che appare davanti alle telecamere di Quarto Grado è un Fabrizio Corona diverso da quello cui eravamo abituati. Gli occhi lucidi, visibilmente dimagrito, provato nel fisico e nella mente, Fabrizio Corona ha dimostrato di avere ancora la sua forza e irruenza e di essere, come sempre, agguerrito.

Il conduttore di Quarto grado, Gianluigi Nuzzi, ha riportato le frasi che Fabrizio Corona pronunciò subito dopo la sentenza di assoluzione per il processo di evasione fiscale che si è tenuto lo scorso giugno.

Sto scontando la mia pena con dignità e rispetto delle istituzioni, in un paese dove quelli che ci comandano hanno fatto peggio, molto peggio di quello che ho fatto io. Io in confronto a loro non ho fatto nulla. Due anni di carcere, due… Sono tranquillissimo, mando avanti l’ufficio. Oggi mi hanno accusato di non aver pagato le tasse, di aver evaso. Quell’anno lì ho pagato un milione. La Cassazione ha dichiarato che sono un criminale seriale, quell’anno invece ho pagato 700 mila euro come persona e un milione con la società”.

Anche Gabriele Parpiglia si è espresso su Instagram con parole forti: “Credo che questa sia l’ultima volta che parlerò di @fabriziocoronareal pubblicamente. Questa sua immagine personalmente mi fa troppo male. Stasera a #quartogrado ho spiegato, nel breve tempo che gentilmente i colleghi mi hanno concesso, gli errori tecnici della sua tortuosa e complessa ‘causa’ e i cavilli annessi. Ora ci penseranno gli avvocati e i tutori della legge che dovranno capire come provar a rieducare e inserire un individuo nella società (se ne hanno voglia) o semplicemente a salvargli la vita. Amico tvb. Parpi”.

 

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