Flavio Insinna confessa il suo dramma: “Sono stato depresso. Dopo la morte di mio padre ho detto stop”

Flavio Insinna, ogni sera, fa compagnia agli italiani con il suo sorriso e la sua simpatia conducendo il gioco di Raiuno, Affari Tuoi. Dietro quell’aria spensierata, però, si nasconde il dramma che Flavio Insinna ha confessato a Dario Bignardi durante un’intervista rilasciata nel corso del programma di La7 “Le invasioni barbariche”.

flavio-insinnaIL DRAMMA DI FLAVIO INSINNA

Invitato per presentare il suo libro “La macchina della felicità“, Flavio Insinna ha parlato anche dell’attuale situazione politica: “Questo paese va amministrato, non comandato. Esco di casa la mattina e vado a lavorare che mi sento già sconfitto. Sento i politici discutere di beghe da cortile, perché questa gente non conosce la differenza tra comandare e amministrare. Vorei che questo paese fosse in mano a don Ciotti e Landini, con tutta la sanità a Gino Strada”.

Parlando del libro, Flavio Insinna ha ricordato i momenti difficili vissuti dopo la morte del padre: “Sono stato depresso, mio padre mi ha fatto curare e un po’ ne sono uscito e un po’ no. C’è chi dice che se hai il graffio nell’anima o fai lo psicanalista o fai l’attore. Io oggi ho imparato a volere bene alla vita e a essere allegro senza motivo. La vita è tentare di vivere, non di sopravvivere. Dopo la morte di mio padre mi sono fermato. E so di essere privilegiato, perché chi lavora in miniera o nella catena di montaggio non può fermarsi. Ma io l’ho fatto, perché non è vero che lo spettacolo deve continuare: mi sono fermato, ho tirato giù la cler come dite a Milano. Non per elaborare il lutto, ma per farmi passare la rabbia”.

 

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