Massacrato dai bulli, chiede di morire in riva al mare: i genitori lo accontentano

Dal Messico, arriva una storia terribile che ha commosso il mondo. Un destino crudele e una morte assurda quella di Antonio de Jesus Lopez Monje, ucciso a 14 anni dai bulli di turno. Prima di andarsene, però, il ragazzino ha chiesto ai genitori di esaudire il suo ultimo desiderio.

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Dopo essere stato massacrato dai bulli del quartiere, Antonio è morto dopo un anno e mezzo. Senza un motivo preciso, quel maledetto giorno, fuori dalla scuola, Antonio de Jesus Lopez Monje era stato assalito da un gruppo di coetanei: calci e pugni che gli avevano provocato un danno cerebrale e un ematoma alla testa.

In seguito all’aggressione, Antonio è finito in coma ed è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico che gli ha permesso di vivere per oltre un anno. Antonio ha perso il 60 per cento della vista, aveva metà del corpo paralizzato e aveva perso gran parte dei suoi ricordi. La sua famiglia non si è mai arresa, nove operazioni difficilissime si sono succedute negli ultimi mesi, ma le condizioni del ragazzo sono peggiorate inesorabilmente.

Il papà Roberto: “A lungo siamo rimasti aggrappati alla speranza che sarebbe uscito dall’ospedale e sarebbe tornato a casa, poi però abbiamo iniziato a capire che tutto l’aiuto dei dottori non sarebbe bastato”.

Nonostante i medici fossero contrari, i genitori hanno fatto uscire Antonio dall’ospedale e l’hanno portato in riva al mare, a casa della nonna a Ensenada, una città costiera nel nord-ovest del Messico: “Voleva sentire le onde e l’odore della brezza marina, toccare la sabbia, così alla fine abbiamo deciso di farlo uscire”.

Il ragazzino è morto tre mesi dopo: “Chi gli ha fatto questo deve marcire all’inferno” dice il papà. Sette ragazzi sono stati denunciati e verranno a breve processati per omicidio.“

 

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