Fabrizio Corona, nessuno sconto di pena: ecco perché

 

Fabrizio Corona non avrà nessuno sconto di pena. Le motivazioni sono spiegate E’ questa la decisione della Corte di Cassazione le cui decisioni vengono spiegate nel documento consegnato in data 12 marzo 2015. Nel documento si legge che il rifiuto a qualsiasi sconto di pena è dovuto alla sua “inclinazione a delinquere” non occasionale, bensì assurta a “stile di vita” e legata al suo smodato desiderio di “afferrare l’occasione di guadagno”. 

fabrizio-coronaFABRIZIO CORONA: NESSUNO SCONTO DI PENA

Secondo quanto riferisce la Corte di Cassazione, il giudice che ha concesso a Fabrizio Corona la riduzione è caduto in un errore madornale poiché ha “valorizzato il solo dato cronologico dell’essere stati i reati commessi in un ristretto arco temporale”.

La Corte Suprema, poi, ha ripreso il Gip di non aver dato maggiori spiegazioni rispetto “all’indicazione dei dati da cui ha desunto che sin dal momento in cui furono commesse le estorsioni, Corona si era rappresentato il fallimento della sua società e la sua successiva carcerazione, durante la quale commettere la corruzione di un agente penitenziario”. “In realtà il generico fine di profitto personale” ha spiegato la Cassazione “come collante che tiene insieme tutti i reati, altro non è che quello che viene definita l’inclinazione a delinquere o `stile di vita´, ovverossia la mera ripetizione o abitualità di certi comportamenti illeciti che insorgono sotto la spinta di impulsi contingenti legati alla particolare situazione (afferrare l’occasione di guadagno), non prevedibili in anticipo”.

 

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