La bambina pitone che ha scioccato il mondo – FOTO

La bambina protagonista della storia è conosciuta nel mondo come la “bambina pitone” e la sua storia è stata inventata e pubblicata dal sito World News Daily Report che scrive: “Mai Li Fay, bambina di 8 anni residente a Bangkok, è ben lungi dal vivere la solita vita di una ragazza della sua età. Ogni giorno, migliaia di persone si radunano davanti la casa della sua famiglia per avere la possibilità di vedere e possibilmente toccare la ragazza, un gesto che sia buddisti e pellegrini indù sembrano percepire come una garanzia di buona fortuna”.

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Nell’articolo si spiega che la bambina deve la sua condizione ad una strana e rarissima malattia conosciuta come “Serpentosis Malianorcis o morbo di Jing Jing”, malattia diagnosticatale dall’esperto medico del paese, tal dottor Ping Lao.

La parte inferiore del suo corpo ha una chiara forma di rettile – si legge sul WNDR– Nel corso della storia sono stati registrati solo alcuni casi simili a questo, per cui le conoscenze scientifiche accumulate su tale patologia sono piuttosto limitate e, al momento, non vi è alcuna cura”.

Si tratta, però, di una storia palesemente inventata come spiegano i redattori del sito Hoax Slayer:Le affermazioni contenute nell’articolo sono sciocchezze e l’immagine è chiaramente il risultato di una manipolazione digitale […] Non ci sono rapporti medici credibili circa una condizione nota come <Serpentosis Malianorcis>. Né ci sono riferimenti credibili al presunto famoso dottor Ping Lao. L’articolo e l’immagine provengono dal sito web World News Daily Report, portale specializzato nel pubblicare notizie senza senso. Il sito offre tutti i tipi di racconti strani, tra cui un cavallo con la testa d’anatra, un leone da circo che ha vergognosamente confessato di essere un vegetariano, etc.. In realtà, tutti gli articoli presenti nel sito sono di fantasia, non sono destinate ad essere preso sul serio […]

E, per la cronaca, se una giovane ragazza serpente esistesse, le agenzie di stampa ufficiali di tutto il pianeta ne avrebbero ampiamente – e continuamente – parlato”.

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