Puglia: scambiate in culla, scoprono la verità dopo anni grazie a Facebook

1186301-neonIl 22 giugno del 1989, nell’ospedale di Canosa, sono nate due bambine a 11 minuti di distanza con parto cesareo: Lorena e Antonella.

Lorena è cresciuta con mamma Caterina e papà Michele, anche se non li ha mai sentiti molto vicini e ha passato l’adolescenza a scontrarsi con loro finché a 18 anni è scappata di casa con un uomo che loro non approvavano.

Antonella è cresciuta in una famiglia talmente indigente che a volte mancava persino il cibo in tavola. La madre ha abbandonato la famiglia per fuggire con un uomo e il padre, ritenendo Antonella in parte responsabile dell’accaduto, ha cresciuto lei e i fratelli a suon di botte. Dopo anni di sofferenze e umiliazioni, nel 2008 Antonella è stata affidata a una famiglia di Foggia.

Poi, l’incredibile scoperta: le culle di Antonella e Lorena erano state scambiate, in ospedale, a pochi minuti dalla nascita. A permettere che la realtà venisse a galla è stato il social network per eccellenza, Facebook. Nel 2012, infatti, Caterina e il marito Michele hanno trovato per puro caso su Facebook una foto di Antonella e sua sorella. I due coniugi non potevano credere ai loro occhi: Antonella era uguale identica a loro! E come se non bastasse, la sorella di lei era la copia di Lorena. Da qui a controllare la data e il luogo di nascita della giovane e a richiedere un test del DNA il passo è stato breve.

Oggi la giovane e i genitori biologici chiedono di essere risarciti dalla Regione Puglia con 9 milioni di euro. Tra di loro non è nato un vero e proprio rapporto, perché Antonella sostiene di avere già una madre e un padre.

E Lorena? L’altra protagonista di questo incredibile scambio in culla ha chiesto un risarcimento danni di 5 milioni di euro al Tribunale di Bari per aver subito “un danno non patrimoniale rinveniente dalla compromissione della sua sfera esistenziale e della sua qualità della vita, che si è connotata da stati di malessere con effetti traumatici evidenti sul suo vivere quotidiano”.

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