Pechino Express 2015: il vero motivo dell’abbandono di Naike Rivelli

12112483_1149059468454835_5244859422695957233_nI figli di Ornella Muti, Naike Rivelli e Andrea Fachinetti, hanno abbandonato all’improvviso Pechino Express. Si parlava di “mancamenti”; ma davvero una come Naike ha rinunciato alla più grande avventura della sua vita, quella che tra l’altro le ha fatto trovare l’amore, per qualche giramento di testa? In realtà, dietro al ritiro ci sono motivazioni ben più importanti.

«Ho avuto dei mancamenti per delle motivazioni molto serie, delle quali Pechino Express era al corrente – ha confessato la Rivelli a Vanity Fair – Per rispetto del mio contratto e della loro decisione, non posso espormi oltre quello che è stato mandato in onda. Sicuramente non sono andata via solo per dei mancamenti».

«Se Pechino Express mandasse in onda il confessionale dove ho spiegato tutto, il pubblico saprebbe la verità. Sono una donna abbastanza forte, ma è andata così. Dopotutto, è stata una bellissima esperienza» ha concluso la showgirl.

Soprattutto perché a Pechino Express ha conosciuto Yari Carrisi, con il quale ha continuato il viaggio anche a telecamere spente: «A Pechino abbiamo continuato con Pico e Andrea il nostro viaggio senza le telecamere e, posso dire, che fare l’autostop e dormire senza i cameramen è più facile».

La decisione di eliminare la coppia degli Illuminati è stata dura e sofferta, ma attentamente valutata dai Fratelli: «Abbiamo valutato quant’era importante la nostra storia al di là del gioco. Andrea e Laura si sono scoperti lì e avevano tutto Pechino per conoscersi. Sapevo che Yari mi avrebbe aspettata, perché era lì per fare il gioco vero ed esplorare per conto suo. Io ero sicura di lui, mentre Andrea non sapeva certo che non avrebbe ritrovato Laura a Roma. Non pensavo di soffrirne così tanto, però».

Insomma, tra Andrea Fachinetti e Laura Forgia non ha funzionato: «È stato un po’ un flirt con Laura. Col senno di poi, eliminavamo le Patatine».

Naike è convinta che in ogni caso non sarebbero arrivati a Rio: «Non avevamo la determinazione delle Professoresse e la spietatezza degli Espatriati. La motivazione per cui ho lasciato Pechino è stata la più importante della mia vita: non m’interessava più della gara».

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