Terrorismo: come superare la paura degli attentati

Woman with fear of flying
Woman with fear of flying

Sono finalmente arrivate le tanto agognate ferie. È tutto pronto: il passaporto è in tasca, la casa è pulita e la valigia è pronta. Solo che quest’anno pesa un po’ più del solito, perché contiene una manciata di chili di… paura.

I numerosi attentati terroristici che stanno colpendo l’Europa in questo periodo ci hanno colpito nel profondo, e anche se la meta del nostro viaggio non è considerata “a rischio”, il terrore di rimanere vittime di un attentato è vivo in tutti noi.

«Questi eventi hanno scatenato in noi una delle paure più difficili da accettare e gestire – ha spiegato la psicoterapeuta Simona Lauri a VanityFair.it – la paura della morte, che possiamo definire ancestrale».

La prima cosa da fare per combattere la paura è ammetterne l’esistenza, spiega la psicologa: «Come dice un vecchio proverbio sufi: “La paura guardata in faccia si trasforma in coraggio”. Il tentativo di voler scacciare a tutti i costi la paura non fa che alimentarla. Invece, esasperandola volontariamente, non potrà che ridimensionarsi».

Sì ma come? «Scrivere, mettendo nero su bianco tutte le ansie e le angosce. Bisogna tentare di circoscrivere il più possibile tutte le fantasie più angoscianti per evitare che queste possano ripresentarsi nel corso della giornata. Vivere la quotidianità, facendo i conti con le emozioni negative che suscitano le notizie degli ultimi tempi, può aiutare ad alleviare il senso di ansia continuo».

E no, disdire viaggi, vacanze e concerti rinchiudendosi in casa non è una buona soluzione: «Evitando tutto ciò che può rappresentare una minaccia per sé e per la propria famiglia non si fa altro che rendere ancora più forte la paura e vivere, per colpa dell’“effetto domino”, tutto ciò che ci circonda come pericoloso. È un modo per amplificare le paure».

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