Fertility Day, bufera sull’ultima campagna: “Siete impazziti? È razzista!”

14317340_10153928655650983_4068788173608727103_nIl reparto creativo del Ministero della Salute a quanto pare non ne fa una giusta. Dopo le polemiche sorte poche ore dopo il lancio del Fertility Day, le cui cartoline che mostravano orologi biologici e claim come “Il tuo utero è un bene comune”, ecco spuntare la copertina dell’opuscolo sulla fertilità che fa storcere il naso ai cittadini.

Il problema? Nell’immagine, si parla di buone e cattive abitudini (sempre intese nell’ambito della fertilità). Peccato che per rappresentare giovani con buone abitudini il Ministero abbia scelto un’immagine (tra l’altro già utilizzata da uno studio medico americano per pubblicizzare servizi come lo sbiancamento dei denti) con quattro ragazzi bianchi e biondi che si abbracciano felici su una spiaggia assolata, mentre per rappresentare le cattive abitudini sia stata scelta la foto di un gruppo di ragazzi ( tra cui un rasta e un ragazzo di colore) che fumano in casa.

14390830_10157419918280720_8047260868604837709_nLa campagna è stata accusata di razzismo dal popolo della rete e Beatrice Lorenzin si è affrettata a chiarire che l’immagine visionata e vidimata dal Gabinetto non corrisponde esattamente a quella apparsa sul sito e che, in ogni caso, ”Il razzismo è negli occhi di chi guarda“.

Qualcuno ha deciso di sabotare il ministero della salute. La contrapposizione tra coppie da spot del dentifricio (a colori) e nero con drogate (virati seppia) per contrapporre gli stili di vita è da tribunale di Norimberga della pubblicità regresso” ha commentato Enrico Mentana.

La Lorenzin e il #fertilityday sono tornati – ha scritto Selvaggia Lucarelli – Questa volta i creativi del secolo sono passati da una campagna sessista a una razzista. I bianchi hanno uno stile di vita sano, i neri fumano e bevono. Ora, lasciando perdere l’ennesima figura barbina, vorrei solo dire una cosa alla Lorenzin: se proprio la vogliamo dire tutta si fanno più figli da bevuti e fumati che da ariani pettinati, Beatrì“.

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