I Jarvis contro X Factor: “Altro che ritiro: ci è stato impedito di partecipare”

immagini-quotidiano-netMotivi personali“: con queste parole viene spiegata la rinuncia dei Jarvis a partecipare ai live di X Factor dopo essere entrati nella squadra di Alvaro Soler. Ma cosa è successo esattamente alla band? Cosa può aver spinto dei ragazzi così giovani a rinunciare a un’occasione più unica che rara nel mondo discografico?

Sui social, i Jarvis lanciano la bomba: “Nessun motivo personale: faremo chiarezza sul perché ci è stato impedito di partecipare“.

A questo punto a molti sorge il dubbio: pagina Facebook curata, bel sito e quel nome che “puzza” tanto di etichetta discografica: RecLab Studios. Che i Jarvis avessero già un contratto in essere con la RecLab e quindi siano stati esclusi dal talent (che cerca talenti in erba e non professionisti)? Pare di no, dato che, come specificato dal manager della band nonché gestore della RecLab, Larsen Premoli, pare che RecLab sia solo uno studio di registrazione, non un’etichetta discografica.

La spiegazione più plausibile è che i Jarvis abbiano trovato da ridire sul contratto che avrebbero dovuto firmare con la Sony per partecipare ai live.

Ecco cosa ha scritto il manager dei Jarvis su Facebook per chiarire la questione:

Il mio è un lavoro da produttore indipendente, e gestisco uno studio di registrazione RecLab Studios che probabilmente chi mi legge ben conosce. Non sono un’etichetta discografica, e di conseguenza non stipulo e non ho mai fatto firmare alcun contratto discografico a nessuno. Mi viene commissionata la pizza, cucino la pizza, vendo la pizza. Ho seguito e sostenuto un progetto musicale da settembre dello scorso anno fino a quest’estate senza alcun vincolo contrattuale discografico o di altra natura e senza alcun ritorno economico, e solo a fronte della partecipazione al sopracitato format televisivo per tutelare le persone coinvolte da un articolo del contratto di partecipazione – che dichiara che laddove non si abbia in essere un contratto manageriale se ne dovrà sottoscrivere uno con la casa di produzione televisiva – ho accettato su suggerimento di rappresentare in qualità di manager i suddetti artisti. Spero dunque che a differenza di quanto riportato sia chiaro che non ci sono e non sono mai esistiti contratti discografici, etichette discografiche, e nient’altro che esuli dal fatto che ho la mia pizzeria, e vendo le pizze che mi vengono commissionate, poi se decido di offrire la pizza alle persone che mi stan simpatiche è un mio diritto e lo considero un privilegio che mi sono sudato nel possedere una pizzeria tutta mia dove oltre ad accogliere chi vuole cenare invito chi cavolo voglio.
Se posso convidividere il mio pensiero: non cercate un “altro diverso interesse in corso” nel perchè quattro ragazzi decidono di rifiutarsi di firmare un contratto di SONY, chiedetevi piuttosto che cosa c’è scritto li dentro percui una persona prendendone atto decida di rifiutarlo anche a fronte di un’esclusione da un format tv che ti voleva dentro.
Bene, perciò torno ad infornare che per domattina devo consegnare una 4 stagioni brit-pop e una prosciutto e funghi che vola a S.Remo.

P.S. sapete come funziona il programma, gli fanno firmare col sangue dei documenti dove c’è scritto che non possono parlare, quindi non rompete le balle e rispettate la privacy delle persone se avete un minimo senso dell’etica e del buon gusto.

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