Omicidio di Avetrana: Sabrina Misseri è disperata (e non solo per l’ergastolo)

Sabrina Misseri e la madre Cosima, rispettivamente cugina e zia di Sarah Scazzi, sono state definitivamente condannate all’ergastolo per l’omicidio della ragazzina avvenuto ad Avetrana il 26 agosto del 2010.

Quando ha appreso dal suo avvocato, Nicola Marseglia, della sentenza, Sabrina è scoppiata in un pianto disperato. E non tanto per la conferma della condanna (che forse, in fondo, si aspettava) ma perché, dopo ben 6 anni di convivenza nella stessa cella, nel carcere di Taranto, verrà probabilmente separata da mamma Cosima e trasferita in un altro carcere per il resto della sua vita.

L’ho trovata a pezzi, senza infingimenti. Era distrutta, ha pianto soltanto – ha raccontato il legale – Abbiamo parlato un pochino, è preoccupata perché probabilmente dovrà essere trasferita e comunque separata dalla madre. Anche da quel punto di vista non ho potuto essere particolarmente consolatorio“.

Sabrina e Cosima, in quanto detenute “in attesa di giudizio”, fino a oggi avevano ricevuto un trattamento particolare che aveva consentito loro di condividere la cella (Sabrina era arrivata nell’ottobre del 2010, Cosima l’aveva raggiunta a maggio del 2011). Ora però, le due donne sono ufficialmente due colpevoli, e come tale verranno trattate dalla giustizia italiana. L’avvocato di Sabrina, intanto, progetta un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

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