I tassisti scioperano ma Le Iene li incastrano: ecco cosa c’è davvero dietro la protesta

Da qualche tempo i tassisti protestano e scioperano per colpa di Uber, l’applicazione nata negli Stati Uniti grazie alla geniale idea di due ragazzi che ha letteralmente rivoluzionato il mondo dei trasporti.

Uber offre un servizio di noleggio auto con conducente (NCC) che già esisteva da tempo nelle nostre città ma che risultava assai macchinoso e difficile in fase di prenotazione. Grazie alla pratica app, però, il servizio è diventato più immediato, semplice e accessibile. Questo, per i tassisti, ha rappresentato ovviamente una perdita di clienti e fatturato.

Secondo Le Iene, che hanno dedicato alla sciopero dei tassisti un’inchiesta, il vero motivo che avrebbe spinto i tassisti a protestare e addirittura a scontrarsi fisicamente con le forze dell’ordine, non è tanto la perdita di clienti ma il fatto che i pagamenti effettuati con Uber siano tutti tracciabili. I clienti infatti non pagano l’autista ma effettuano il pagamento con carta di credito attraverso l’app, che invia loro automaticamente fattura con copia del tragitto effettuato.

Nel servizio de Le Iene, invece, appare chiaro che i tassisti pur dichiarando dai 30 ai 36mila euro l’anno, ne guadagnano almeno il doppio, anche perché nel loro caso fare il “nero” è semplice: basta dichiarare al cliente di non essere muniti di POS e accettare solamente contanti.

E non è tutto…. guardate cosa hanno scoperto Le Iene: cliccate qui per vedere il servizio completo.

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