Il mistero del pesce tatuato: le tre ipotesi più probabili (ma comunque incredibili)

È stato pescato tra le acque delle Filippine insieme a tanti altri sfortunati “colleghi”. Ma il pesce protagonista di questa vicenda non è finito tra i banchi di una pescheria perché un particolare, da subito, ha attirato l’attenzione di chiunque sia entrato in contatto con lui: la sua pelle era ricoperta di tatuaggi.

E no, non parliamo di segni indecifrabili o cicatrici dovuti magari a qualche ferita o malattia, ma tatuaggi veri e propri che rappresentano, tra le altre cose, uno scudo e una corona.

Le ipotesi che sono state mosse fino a ora sembrano tutte alquanto improbabili, ma sono le uniche possibili. Vediamole insieme:

  1. Il pesce potrebbe essere stato pescato, tatuato da mani esperte e rimesso in libertà. Possibile? Certo. Di aspiranti tatuatori che si allenano con gli animali se ne sente parlare già da tempo. Ma appare alquanto improbabile che, dopo essere riuscito a tatuare con estrema precisione un pesce vivo e guizzante, l’autore dell’opera se ne sia disfatto ributtandolo in mare dopo tanta fatica, no?
  2. I disegni sul corpo del pesce potrebbero essergli rimasti “appiccicati”, impressi, quando l’animale è entrato in contatto con un cumulo di spazzatura. Perché l’eventuale involucro lasciasse certi segni sulla pelle però, il pesce avrebbe dovuto rimanere diverso tempo schiacciato sull’oggetto. Possibile sopravvivere in questi casi? Bah…
  3. Non mancano le ipotesi mistiche. Molti locali, infatti, credono che l’animale sia la reincarnazione di un Dio.

A voi per quale spiegazione propendete?

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