Barbara D’Urso, la confessione a cuore aperto: il dolore della conduttrice

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Barbara D’Urso si è lasciata andare ad una toccante confessione nel corso dell’ultima puntata di Verissimo. Per celebrare i suoi 60 anni, la conduttrice ha rilasciato un’intervista a Silvia Toffanin durante la quale ha parlato anche del suo dolore più grande.

BARBARA D’URSO, IL DOLORE PER LA MORTE DELLA MADRE

Nonostante siano passati anni, la morte della madre è ancora un dolore vivo in Barbara D’Urso che, ai microfoni di Silvia Toffanin, non trattiene le lacrime:

“Di lei ho sempre la stessa immagine, è stata immobile nel letto per 4 anni, io ne avevo 8 e lei era immobile, con la flebo fissa nel braccio. Provo a pensare a quando facevamo delle cose insieme, ma non riesco a ricordare altra immagine se non quella. È un dolore che non si supera mai. Il lutto non l’ho potuto elaborare, perché mi è stato impedito di elaboralo. Così, l’ho cristallizzato. Ricordo che la mamma aveva le braccia ormai viola, non trovavano più le vene. Mi è stato detto ‘Andiamo in vacanza’, io sono andata in vacanza pensando che tornando avrei trovato la mamma. Invece, il 22 agosto mi svegliano di notte, mi mettono in una macchina e mi dicono che dovevamo tornare a Napoli perché la mamma si era aggravata. Ricordo quel viaggio, a metà strada cambia tutto e mi riportano in campagna dicendomi che mamma stava meglio, in realtà mio padre gli aveva detto che non c’era più e di non portarmi a casa. Io oggi vivo le bugie come un tradimento. Dopo qualche giorno mio padre mi ha detto che mamma ci aveva lasciati, per me è stato ancora più devastante, non se n’è parlato più. È continuata la vacanza, quando sono tornata a casa, sono tornata in quella stanza e il letto era intonso, perfetto, ma mamma non c’era. Il buco sta qua e ci sarà fino all’ultimo dei miei giorni”.

A complicare la situazione è stato il rapporto con il padre con cui ha avuto difficoltà soprattutto quando ha annunciato la sua decisione di andarsene di casa:

“Che adolescente sono stata? Ribelle, con un padre super terrone e ne sono orgogliosa, molto rigoroso. Per vari motivi, ho deciso di andare via di casa a 18 anni. Il rapporto con lui era fortissimo, era molto rigoroso nell’educazione. Ti racconto un episodio. A 15 anni, sono andata al compleanno di un’amica, mi ha detto che alle 22:30 dovevo stare a casa. Lì mi piace un ragazzino e vado a fare un giro in motorino con lui. Quando torno, mi dicono che papà aveva chiamato e non mi aveva trovato. Torno a casa e trovo mio padre fuori dal portone. Lo saluto e non risponde. Entriamo. Ho provato a parlargli: “Sai papà…” e lui mi ha tirato uno schiaffo che mi ha girato la testa. In casa, mi ha picchiato con il frustino del cavalli. Quando sono andata via, mi ha detto: “Per me sei morta”. È stato così, per 4 anni quando mi vedeva, cambiava marciapiede. Però io ho un rigore dentro che mi ha fatto condurre comunque quel tipo di vita che lui avrebbe voluto, anche senza il suo controllo”.

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