Fabrizio Corona torna in carcere? La decisione del giudice

La procura di Milano ha chiesto che Fabrizio Corona tornasse in carcere dopo che quest’ultimo – o chi per lui – ha violato le prescrizioni impostegli dal giudice per poter godere del regime di semi-libertà. Ecco cos’ha deciso il giudice.

Quando il sostituto pg Antonio Lamanna ha chiesto la revoca dell’affidamento terapeutico concesso solo pochi giorni fa dal giudice della Sorveglianza di Milano Simone Luerti, Fabrizio Corona e i suoi legali devono aver sudato freddo. Ma solo fino a quando Luerti ha respinto la richiesta della procura, limitandosi a diffidare ufficialmente l’ex Re dei Paparazzi.

Fabrizio non tornerà in carcere

Come ha spiegato il legale di Corona, Ivano Chiesa, probabilmente nei prossimi giorni Fabrizio verrà convocato dal giudice per la diffida ma questa vicenda si chiuderà lì, senza ulteriori conseguenze.

Il giudice, ha spiegato l’avvocato Chiesa, «ha respinto l’iniziativa della Procura generale che mi appariva decisamente sproporzionata, ma d’altro canto quando si tratta di Corona la Procura di Milano non manca mai di intervenire con assoluta tempestività e con la messa in campo di tutte le ‘armì a disposizione».

«La richiesta d’arresto per una pubblicazione su Instagram, che peraltro io ritengo non fosse violazione della prescrizione, ma di questo parleremo con il magistrato, mi è apparsa da subito esagerata» ha aggiunto Chiesa, assicurando che d’ora in poi il suo cliente rispetterà anche la prescrizione «numero 10», quella cioè che gli vieta l’uso dei social e la diffusione di immagini da parte sua e anche di autorizzare altri a diffonderle.

Insomma, questa volta Fabrizio Corona l’ha scampata per un pelo. Fatto sta che per un paio di giorni la paura è stata grande, così come la rabbia. Basti vedere la reazione avuta da Nina Moric, che nonostante all’uscita dell’ex marito dal carcere si fosse detta contenta perché così il figlio Carlos sarebbe stato con il padre, ha voluto far notare che nei confronti di Corona non solo non c’è accanimento ma, anzi, un trattamento di favore: “Aveva un semplice obbligo di non frequentare estranei, di non divulgare foto e di non usare i social. Dopo un’ora dal suo rientro a casa era con estetista, parrucchiera e fidanzata a pubblicare foto. Ad altri detenuti vi assicuro che queste cose non vengono perdonate“.

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