Giovanardi non cambia idea: “Stefano cucchi morto per la droga”

La morte di Stefano Cucchi continua a far discutere. Proprio oggi, infatti, è stato riaperto il caso con l’udienza che ha dato dei risvolti clamorosi: uno dei carabinieri imputati, infatti, ha accusato i colleghi di aver pestato Cucchi in caserma.

Tuttavia, l’ex senatore Carlo Giovanardi ha parlato sull’argomento e, dopo tanti anni, ancora non ha alcuna voglia di chiedere scusa. Stefano è morto nel 2009, 9 anni fa, e da allora Giovanardi sostiene che le forze dell’ordine non hanno alcuna colpa nella vicenda. Anche oggi, che c’è stata la confessione choc di un carabinieri, non vuole fare dietrofront.

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“Cucchi è morto per colpa della droga”: Giovanardi insiste

“Non devo chiedere scusa alla famiglia Cucchi, perchè dovrei farlo?”, ha dichiarato alla trasmissione di Radio24 “La zanzara”, l’ex senatore Giovanardi. “Di cosa devo chiedere scusa? Non mi vergogno di nulla, le perizie hanno sempre escluso morte per percosse, prendetevela con loro. Bisogna vedere nel corso del processo se le botte carabinieri sono state la causa della morte e poi bisogna chiedere scusa alle guardie penitenziarie assolte dopo sei anni di calvario”, ha proseguito.

“Dissi che le guardie carcerarie erano vittime come Cucchi, per loro fu un calvario. Tutte le perizie dicono che la prima causa di morte di Cucchi è stata la droga e sicuramente la droga è stata una concausa del suo destino. Prima di condannare i carabinieri facciamo finire i processi, poi eventualmente paghino”, conclude.

Le dichiarazioni nel 2015

A tal proposito, vogliamo ricordare le parole di Giovanardi risalenti al 2015, quando furono assolti alla Corte d’Appello di Roma dei tre medici, delle tre guardie penitenziarie e dei sei infermieri imputati nell’ambito del primo processo per la morte di Cucchi: “Stefano Cucchi era stato già ricoverato per 17 volte a causa di percosse, lesioni, ferite determinate nell’ambiente in cui viveva. Mi domando: è possibile che la diciottesima volta sia stato picchiato da tre agenti di custodia? In tribunale quegli agenti sono stati assolti per due volte. Ogni altra ricostruzione del caso è di natura ideologica. Era un tossicodipendente, aveva fatto uso di eroina, cocaina e varie altre droghe. Era uno spacciatore”.

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