Amedeo Minghi, Vieni da Me, Caterina Balivo: “Abbiamo litigato per te”

Vieni da Me, Amedeo Minghi racconta a Caterina Balivo alcuni lati privati della sua vita oltre che della sua carriera. 

amedeo-minghi-vieni-da-me

Vieni da Me, torna per una nuova puntata che dà il via alla settimana di Caterina Balivo e il primo ospite è Amedeo Minghi. Si presta al gioco della cassettiera per scoprire alcuni lati sconosciuti della vita privata del cantante. Quando Caterina Balivo manda un video con le canzoni più belle di Minghi dichiara: “Abbiamo litigato in redazione per il tuo arrivo, perché quando dovevamo fare il video ognuno di noi voleva una canzone diversa”!

Leggi anche: Vieni da Me, Alessandro Cecchi Paone: “Sono gay, ho avuto paura di non rialzarmi”

Amedeo Minghi, Vieni da Me: “Mio padre non capiva che la musica poteva diventare un lavoro”

La sera della Befana lasciavo sempre il latte caldo e il pane affinché lei si potesse rifocillare e magari mi lasciasse più giocattoli. Il regalo più bello? Una bicicletta sicuro. Il primo strumento musicale invece, una fisarmonica rossa, me la ricordo ancora oggi iniziai a suonare, ma andai a scuola molto tardi. Io e la musica siamo due amanti, ci conosciamo poco, ma ci amiamo moltissimo”. Caterina così parla del 1966 quando a Scala Reale ci fu la sua prima apparizione come cantante e Amedeo ricorda: “Arrivare lì fu straordinario, il giorno dopo per strada mi fermavano tutti. Io sono del Trionfale un quartiere popolare di Roma ed ero un punto di riferimento, i miei genitori erano molto felici, ma ci hanno messo molto a capire che poteva diventare un mestiere. Contrario fu soprattutto mio padre, dopo Scala Reale c’è stato un momento di stasi perché sono partito per il militare e lui non era affatto convinto”.

vieni da Me, Amedeo Minghi: “Non volevo andare a Sanremo”

L’intervista di Caterina Balivo continua e Amedeo Minghi apre un cassetto al cui interno c’è una bottiglia di vino: “Secondo me si riferisce a 1950, una canzone straordinaria. Eravamo a Ronciglione in un piccolo albergo con un po’ di vino che ci accompagnava ed è nata questa canzone scritta su dei pezzi di carta un po’ malandata. Siamo andati in studio, il giorno dopo ho fatto la base e poi ho cantato e con questa canzone sono arrivato a Sanremo, purtroppo”. Amedeo Minghi così racconta del Sanremo del 1983 al quale lui non voleva partecipare: “Questo brano con quel Sanremo non c’entrava niente. La canzone è arrivata ultima come mi immaginavo. Una canzone come quella tagliata a tre minuti è stato uno spreco, ci ha rimesso molto anche se il giorno dopo la gente mi disse di averla apprezzata”.

Per sapere tutto su Vieni da Me –> CLICCA QUI

Impostazioni privacy