Qui Radio Londra, Giuliano Ferrara: Ruby Rubacuori come la Maddalena – Video

QUI RADIO LONDRA – “Chi è senza peccato scagli la prima pietra“, i toni biblici calzano molto bene a Giuliano Ferarara che dalla sua striscia di Qui Radio Londra avventandosi contro “gli uomini di poca fede”, ovvero il popolo italiano.

Mentre sui media rimbalzano con furia le piccanti descrizioni delle serate a suon di Bunga Bunga, Giuliano Ferrara si erge a difensori degli umiliati e offesi con richiami religiosi quantomeno azzardati. Nella seconda puntata della sua rubrica, che segue il Tg1 delle 20, il conduttore ha agitato i pugni scagliando tuoni e fulmini contro coloro che hanno osato aggredire verbalmente Ruby Rubacuori.

La giornata di ieri era cominciata piuttosto bene per il presentatore, poi, messosi davanti al pc è inorridito davanti al cuore di pietra degli italiani. Ma che cosa ha causato suddetta reazione? Presto detto, i cittadini di Maglie si sono rivoltati contro l’arrivo di Ruby, gridandole “vergogna, vergogna“.

La povera e innocente fanciulla (che di recente è stata ospite del ballo delle debuttanti di Vienna), come afferma Ferrara, “ha avuto un’infanzia complicata, da cui si è emancipata con il proprio corpo, come molte ragazze della società attuale, dove le regole del business e dello show e l’idea di una carriera breve con l’esibizione del proprio corpo sono legge”. Prosegue poi la parabola di Ruby, con la giovane scoperta da amici di Emilio Fede e qualche altro (Lele Mora vi dice qualcosa?) e “finita in un giro di donne con cui il nostro santo, (ehm “beneamato)” Premier Silvio Berlusconi, ama intrattenersi”.

Ferrara naturalmente solleva ogni giudizio sulle accuse di prostituzione minorile e sulle cene di Arcore, diventate, come dice lui citando i titoli dei giornali “un bordello“, ma non esita a castigare il comportamento astioso dei cittadini di Maglie. Ruby, secondo lui, sarebbe entrata in una situazione più grande di lei a cui noi tutti dovremmo guardare con sincera carità (cristiana?) e indulgenza. L’odio nei confronti della spregiudicata marocchina è causato dalla sfortunata congiuntura economica e dall’invidia nei confronti della genorosità del Premier. “Mai però trasformarsi in cuori di pietra” si infervora Ferrrara, aggiungendo:

queste cose succedono nel paese dei talebani, succedevano nel Seicento contro le adultere. Io non ce l’ho con loro, con questi sciagurati e disgraziati che a Maglie hanno inveito contro questa ragazza. Ce l’ho con chi li eccita“. A Ruby augura di trovare la pace, di fare la cosa giusta, perché in fondo sono “solo fatti suoi“.

Mirabolante poi la chiusura finale in cui Ferrara per meglio sostenere le proprie tesi e, a scanso di equivoci, decide di citare la Sacra Bibbia.

“Gesù di fronte a una folla che voleva lapidare un’adultera, disse ‘chi è senza peccato scagli la prima pietra’. Nessuno scagliò la pietra e l’adultera fu congedata da Gesù con le parole “va e non peccare più“”.

Attendiamo con grande trepidazione la prossima buona novella.


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