A sentir parlare alcune case cosmetiche i loro prodotti fanno solo bene alla pelle e ai capelli di chi li usa. Ma ci sono tante cose da sapere, che normalmente non vengono dette o vengono taciute, perché dietro queste industrie c’è un business economico da capogiro, e la posta in gioco è molto alta.
Inoltre molti prodotti sono testati sugli animali, oppure sono ricchi di composti chimici nocivi, non rispettano l’ambiente, etc.
Ma non è così.
Esiste una classificazione della maggior parte delle sostanze contenuta nei cosmetici chiamata INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, ovvero Nomenclatura Internazionale degli Ingredienti Cosmetici), che deve essere scritta sul retro di ogni prodotto obbligatoriamente in Europa, in modo decrescente, cioè dall’ingrediente presente con maggiore percentuale, a quello inferiore.
Gli ingredienti non sottoposti a interventi chimici sono espressi mediante il loro nome botanico in latino; quelli che invece hanno subito processi chimici vengono riportati sull’etichetta con un nome inglese.
Ovviamente in questa classifica bisogna tener conto della posizione che detiene il prodotto nella lista; è più grave se un prodotto con un pallino giallo è all’inizio (quindi in maggiore concentrazione), piuttosto che alla fine.
Per chi fosse padrone della lingue inglese può consultare anche il database Skin Deep, che presenta punteggi variabili per ogni sostanza a seconda del grado di sicurezza per il nostro organismo; oppure il database istituito dalla Commissione Europea, Coslng, che riporta informazioni relative agli ingredienti usati nei prodotti cosmetici.
Chi vuol saperne di più può trovare sul sito del Ministero della Salute l’elenco delle sostanze non ammesse o limitate nei cosmetici.
Un consumo consapevole è alla base di una buona vita e di una buona salute.