Morgan spara a zero su tutti: “Facchinetti e la Maionchi non mi mancheranno”

MORGAN – Tornerà nella prossima edizione di X Factor in veste di giudice ma nel frattempo Morgan ha rilasciato un’intervista a “LeiWeb” in cui ha sparato a zero su tutti.

In autunno tornerà a X Factor in veste di giudice accanto a Simona Ventura, Elio e Arisa. Cosa ne pensa di Arisa?

“Beh, non la conosco. Devo dire che non ho la sua discografia completa. Però mi informerò e la metterò a fianco a quella di Augusto Martelli, tra gli artisti che iniziano con la “a”. Sinceramente non so nulla di lei e quindi non voglio dare giudizi a priori. Te ne darò uno a posteriori. Risentiamoci alla fine di questa edizione di X-Factor”.

Cosa dice invece della Ventura e di Elio?

“Sono molto entusiasta del ritorno di Simona Ventura perché ho condiviso con lei un’esperienza molto formativa in termini televisivi, oltre a una bella amicizia e tanta simpatia. Lo stesso vale per Elio che è un collega con cui condivido l’amore per il gioco verbale. Spero che in questa edizione si possa giocare molto con le parole. E Elio è uno in grado di farlo. Poi abbiamo anche una passione in comune per i testi di Battiato, soprattutto per quelli degli anni Ottanta. Sarà veramente bello confrontarsi con qualcuno che non è un muro di gomma. Con Elio sarà una sfida ad armi pari”.

Le mancherà Mara Maionchi?

“Non mi mancherà per niente. Devo dire che non mi è mai mancata Mara Maionchi, perché è sempre stata presente sullo chiffon delle mie camicie”.

Il nuovo conduttore di X Factor sarà Alessandro Cattelan. Sentirà la mancanza di Francesco Facchinetti?

“Facchinetti? Lui invece mi è sempre mancato, anche quando c’era”.

Morgan, non ha paura che la sua immagine televisiva metta in secondo piano quella di musicista?

“Spero di no. In realtà c’è questo rischio, ma cerco sempre di tener alta la bandiera della musica. Per questo motivo sono tornato con il mio manager degli esordi, Valerio Soave, proprio per crearmi una specie di fortino e non essere distrutto dal baraccone televisivo che è spinoso, potente e devastatore”.

Qualche settimana fa è morta Amy Winehouse. Aveva 27 anni, la stessa età di Morrison, Jeff Buckley, Luigi Tenco e di tanti altri grandi della musica. Ha pensato subito anche lei alla implacabile maledizione dei ventisette anni?

“Sì, infatti l’ho detto anche a mia madre quando ci siamo sentiti, perché la prima a darmi la notizia della morte di Amy Winehouse è stata proprio lei. Mi ha detto di non averci neanche dormito perché è una cosa che l’ha molto scioccata. Le piaceva moltissimo Amy Winehouse. Io le ho detto “mamma, la maledizione dei ventisette anni si ripete”. E mia madre mi ha risposto: “cosa c’entrano i ventisette anni, se uno si spacca e si fa così tanto muore”.

Tra l’altro recentemente lei ha anche curato la traduzione e il doppiaggio di un film dedicato a Jim Morrison. Sente di avere qualcosa in comune con lui?

“Morrison a me piace molto. Sento di avere in comune con lui l’amore per la letteratura simbolista, per i poeti come Baudelaire, Mallarmè, Rimbaud. Anche la passione per il teatro. Ho uno spirito libertario come il suo. Anche io amo la poesia come atto libertario che può declinarsi in canzoni, scrittura, danza, meditazione, filosofia. Ma sicuramente non nella ricerca del suicidio”.

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