Italo Bocchino Vs. Sabina Began: dopo l’amore, lui querela e lei denuncia!

BOCCHINO/BEGAN – A guardarlo non si direbbe, eppure Italo Bocchino è attualmente sulla bocca di tutti più per i suoi affari amorosi che per quelli politici.

Dopo essere saltato agli onori della cronaca rosa per la sua relazione extraconiugale con Mara Carfagna che gli è costata il divorzio dalla moglie Gabriella Buontempo, Italo Bocchino si è ritrovato a dimenarsi in nuova una vicenda ‘imbarazzante’. 

Cosa è successo? Semplice: Italo Bocchino e Sabina la Began, la discussa Ape Regina fedelissima amica di Silvio Berlusconi, hanno avuto un (breve) flirt estivo: lei a un certo punto però si è stancata e ha messo a disposizione dei redattori di ‘Vanity Fair’ gli sms privati che il vicepresidente di Fli le ha inviato. 

Nell’intervista al settimanale, la Began ha dichiarato che l’incontro con Bocchino è avvenuto per caso al ristorante L’Assunta, a Roma. In quell’occasione, ricorda Sabina, lui l’ha guarda con insistenza, poi si è presentato chiedendole a bruciapelo: “Mi dai un bacio?”. Da lì un flirt che è durato quasi tutta l’estate, fino a quando lei ha deciso di troncare:

“Diciamo che mi sono lasciata sedurre. Ma ho subito capito che non era alla mia altezza spirituale. Lui parla ancora di amicizia? Non è più gradita”.

E ora ecco il testo di parte degli sms che Bocchino le ha inviato:

  • All’improvviso mi aggredisci senza ragione. Io mi sono aperto con te, sto bene con te e mi piaci. Ma sono sensibile e quando mi tratti male soffro”
  • “Mi vuoi perché te lo chiedo io o perché mi desideri?”
  • “Sono entrato in casa e con tristezza penso di aver rovinato un’amicizia per cose superficiali“.

Ma Sabina ha deciso e non ne vuole più sapere, infatti gli scrive: “Deve lasciare in pace me e il mio telefono”.

In risposta all’articolo di Vanity, il Vicepresidente di Fli ha annunciato una querela per diffusione di messaggi privati. Per tutta risposta la Began ha dichiarato di voler sporgere denuncia contro di lui: “Denuncio Bocchino per stalking”.

Insomma, una storia che non finisce qui!

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