Lamberto Sposini migliora: legge i giornali e guarda la tv

LAMBERTO SPOSINI – Il giornalista Lamberto Sposini, colpito da una grave emoraggia celebrale lo scorso 29 aprile «è ritornato ad essere vigile, cosciente, a leggere i giornali, a guardare la tv»: lo scrivono i familiari del noto giornalista, in una lettera pubblicata da alcuni giornali locali. «Sentiamo il dovere di ringraziare – scrivono i familiari di Sposini – quanti ci sono stati vicini e si sono interessati al decorso delle sue condizioni di salute e continuano a farlo: parenti, amici, conoscenti o semplicemente telespettatori suoi ammiratori. Lo facciamo a distanza di qualche mese, in un momento in cui possiamo guardare con maggiore serenità al futuro delle condizioni di salute di Lamberto che, come ha avuto modo di dichiarare anche la figlia Francesca, ha iniziato un lungo e complesso percorso di riabilitazione, facendo continui progressi. È ritornato infatti ad essere vigile, cosciente, a leggere i giornali, a guardare la tv e a mangiare autonomamente».

«Possiamo quindi ben condividere l’ottimismo dei medici – prosegue la lettera – che lo hanno curato e continuano a curarlo e a riabilitarlo. Ciò che indubbiamente aiuta Lamberto in questa sua lotta è l’assidua e amorevole vicinanza dei suoi familiari più stretti, a cominciare da Francesca, con gli stimoli particolari della figlia minore e di sua madre Sabina, e dei due nipotini. Fin dall’inizio di questa vicenda – continua la lettera – abbiamo potuto constatare il grande affetto che si è manifestato intorno a Lamberto e ai suoi familiari, innanzitutto da parte dei suoi colleghi ed ex colleghi del giornalismo televisivo, che giornalmente hanno voluto interessarsi alle sue condizioni di salute. ‘Personaggì che hanno mostrato tutta la loro autentica umanità. Taluni sono anche coinvolti in alcune attuali fasi riabilitative. Ci ha colpito anche la vicinanza, specialmente nei primi giorni della sua infermità, di tante persone sconosciute, che si sono presentate raccontando di analoghe malattie, proprie o di altri, che si sono risolte positivamente, o hanno lasciato un rosario, l’immagine di un santo, o l’assicurazione di una preghiera personale o di un gruppo».

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