Alvaro Vitali:”Vicino alla depressione quando il telefono non ha squillato più”

ALVARO VITALI – Tutti lo ricordano come Pierino, lo studente ultra ripetente che faceva scherzi facendo divertire tutti. Ma quando Alvaro Vitali è diventato troppo maturo per continuare a interpretare quel personaggio, il telefono per lui ha smesso di squillare. In esclusiva a Domenica Cinque, l’attore ha raccontato i momenti bui della sua vita e la rabbia, poi trasformatasi in sofferenza per non riuscire a fare quello che si desidera.

Noi artisti non siamo oggetti né giocattoli ‘usa e getta’, ma persone!”.”All’improvviso le porte dello spettacolo per me si sono chiuse – racconta Vitali -. Ho provato a re-inventarmi necessariamente, ho imparato a fare teatro, raccontare barzellette, cantare e ballare nelle piazze. A un certo punto, però, pregavo perché non mi chiamassero più a Milano perché non avevo nemmeno i soldi per la benzina”.

Alvaro Vitali che ha provato a tornare in scena con il film “Vacanze a Gallipoli” prosegue confessando un momento di grande crisi: “Non riuscivo più ad andare avanti con la vita, provavo tanta rabbia, e questa rabbia si è trasformata in sofferenza, arrivai all’orlo della depressione”. E conclude con una nota di amarezza: “vedevo in tv ragazzi che andavano avanti facendo le mie battute e le mie gag e ora chiedo che qualche volta chiamino anche me”.

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